Ore caldissime per il futuro dell’Automotive: misure drastiche in corso d’opera per il colosso dei motori. La crisi ha colpito in maniera durissima e ha dato il via ai licenziamenti. Si tratta di una decisione sofferta
Non è un 2024 da incorniciare per l’Automotive mondiale. La transizione verso le zero emissioni ha portato ad un rincaro smisurato la produzione e l’acquisto di una vettura elettrica. Il tutto senza un vero e proprio seguito da parte dei consumatori, che sul mercato continuano ad optare per altre scelte. Un destino che ha accomunato Stellantis e Volkswagen, entrambi alle prese con una crisi potenzialmente esplosiva da gestire e che potrebbe portare al licenziamento di migliaia di dipendenti.
Dopotutto basta affacciarsi dalle coste del Portogallo e dare un’occhiata a quello che già sta succedendo al di là dell’Oceano. Ford è in pesante difficoltà: il colosso dei motori made in USA sta attraversando un momento complicato, dove ha smesso di vendere modelli popolari e ultra-diffusi come la Mondeo e la Fiesta in Europa. Questo ha portato ad un calo drastico delle vendite, incidendo in maniera disastrosa sul bilancio del gigante americano.
Ford ha provato ad andare all-in (o quasi) sulla produzione di crossover e modelli al 100% elettrici, raccogliendo però scarsissimi risultati. Per questo è stata costretta ad annunciare in questo finale di novembre una decisione tanto sofferta quanto necessaria, ai fini di rientrare dal pesante passo falso compiuto negli ultimi anni.
Crisi Ford, al via i licenziamenti: oltre 4.000 dipendenti tagliati in Europa
Scattano, dunque, i tagli in casa Ford: il colosso americano ha annunciato il licenziamento per oltre 4.000 dipendenti negli stabilimenti presenti nel Vecchio Continente. Si tratta perlopiù di forza lavoro presente nelle fabbriche sparse tra la Germania ed il Regno Unito, ma che rappresenta comunque il 14% della manodopera di Ford in Europa.
La nota del gruppo annuncia che i licenziamenti saranno completati entro il 2027. Nel lungo comunicato stampa diramato da Ford, il CFO dell’azienda John Lawler ha spostato i fattori di colpa sul quadro politico e le eccessive restrizioni ai produttori di auto presenti in Europa. “Manca un programma politico chiaro ed inequivocabile per promuovere la mobilità elettrica”, lamenta Ford.
Un sentimento condiviso anche dalle altre case produttrici, ma che intanto costringerà il gruppo a stelle e strisce a dover rivedere anche i propri obiettivi di produzione. Pioveranno tagli anche su i nuovi progetti EV previsti per il Vecchio Continente come Capri ed Explorer.