Non c’è pace per un noto marchio, con la multa che sarà di ben sei milioni di Euro ed è dunque tempo di correre ai ripari.
Il mondo dei motori non ricorderà di certo il 2024 in modo allegro e sereno, considerando infatti come le vendite siano sensibilmente calate rispetto al passato. I numeri del 2019 sono ancora impossibili anche solo da immaginare, ma nonostante questo vi è comunque la speranza di poter rialzare la testa, e tra il 2022 e il 2023 questo era sembrato possibile.
La totale incertezza che vi è però verso il futuro, con i clienti che ancora non sanno di preciso su quale tipologia di auto virare, sta rallentando il mercato come forse non era mai successo in precedenza. Non vi è dubbio infatti come una maggiore chiarezza darebbe la possibilità di decidere più facilmente su quale auto andare e probabilmente anche le vendite migliorerebbero.
Inoltre vi sono anche una serie di innovazioni legate all’ingresso sul mercato di una serie di nuove aziende in rampa di lancio. Lo si vede perfettamente con il caso della DR, una realtà che ormai è diventata sempre più dominante nel settore dei motori, ma ora stanno per giungere delle pessime notizie per lei, con i dirigenti che dovranno correre ai ripari di fronte a una maxi multa in arrivo.
DR sotto accusa: Antitrust chiede 6 milioni di Euro
A quanto pare ormai è tutto ufficiale, con la DR che è stata sanzionata dall’Antitrust per un valore di ben 6 milioni di Euro. Una multa molto salata che riguarda anche il marchio Evo, con le due realtà che sono multate in quanto colpevoli di aver dato vita a delle pubblicità ingannevoli, legate al fatto che la produzione avveniva in Italia e non in Cina.
A peggiorare la situazione ci pensa anche la scarsa attenzione al cliente nel post vendita, oltre al mancato rifornimento di pezzi di ricambio. Nulla però è ancora deciso, con la DR che ha deciso di rispondere a tono a queste accuse, e soprattutto di fronte a queste pesanti sanzioni, facendo ricorso al TAR del Lazio, con l’udienza che dovrà essere fissata.
L’azienda, nata per colere di Massimo Di Risio, ha vissuto un grande sviluppo negli anni grazie ai legami con Dongfeng, JAC, Chery e BAIC, ma ora sono proprie questi accordi che la fanno tremare. Per ora non vi è una sentenza del Tribunale, ma la DR dovrà slegarsi da accuse molto gravi.