Il colpo di scena in casa Ferrari spiazza i fan: svolta clamorosa per il Cavallino rampante, non li vedremo mai più.
La Ferrari spera di vivere un 2025 importante, non solo sul piano sportivo. Maranello si augura che la super coppia composta da Charles Leclerc e Lewis Hamilton possa riportare la Rossa a lottare per il titolo in Formula 1, ma al tempo stesso la storica casa emiliana guarda con grande attenzione anche alle vendite commerciali.
Anche Ferrari cerca di venire incontro alle esigenze della clientela, proponendo vetture prestanti e affidabili con tante migliorie e innovazioni significative. Tuttavia c’è un aspetto su cui la casa di Maranello ha deciso di mettere un limite ed è quello che riguarda le continue richieste di personalizzazione da parte della clientela (specialmente quella più facoltosa).
Per essere più chiari, Ferrari ha deciso di evitare le livree con colori troppo sgargianti o comunque non in linea con lo storico target aziendale. L’amministratore delegato Benedetto Vigna ha precisato al tabloid britannico The Telegraph che l’azienda ha scelto di predefinire le combinazioni di colori: una mossa volta a difendere “i valori e l’identità del marchio“.
Ebbene sì, negli ultimi tempi sempre più clienti chiedono Ferrari di un colore diverso dal classico rosso: il 60% delle auto di Maranello vendute al giorno d’oggi è di un altro colore. Alcune richieste hanno però spinto il Cavallino rampante a porre un freno a una personalizzazione eccessiva. Una scelta che ha come obiettivo quello di preservare la tradizione ma anche proteggere il valore delle auto in caso di permuta.
Rivendere una Ferrari rossa o al massimo nera non è così complicato, mentre è molto più difficile trovare un acquirente disposto a sborsare una somma tutt’altro che banale per acquistare una Ferrari dalla colorazione stravagante. Addirittura, stando ad alcune indiscrezioni, sembra che all’interno della casa di Maranello sia stato stilato un elenco dei vip che hanno esagerato con la personalizzazione della propria Ferrari, di fatto rovinando l’immagine del marchio.
Bisogna però tenere presente che la possibilità di personalizzare la propria Ferrari ha comunque portato parecchi introiti nelle casse dell’azienda, nonostante un periodo non così florido per il settore delle auto. Ecco perché difficilmente il Cavallino rampante metterà dei limiti eccessivamente rigidi: in casa Ferrari non si può non pensare anche al profitto che deriva dal programma di personalizzazioni.
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