Incredibile particolare modello di Ferrari, con la casa emiliana che deve fare i conti con una versione giapponese davvero particolare.
Possedere la Ferrari è il sogno della maggior parte degli appassionati, con questo marchio che si è messo in mostra nel corso della storia con una serie di vetture davvero di primissimo piano. La caratura della Rossa di Maranello è unica nel proprio genere, tanto è vero che vanta uno stile e una potenza invidiabile
Il merito dei suoi grandi successi dipende moltissimo dalle vittorie che nel corso della propria storia ha dimostrato di poter ottenere in F1. La massima competizione internazionale infatti l’ha vista trionfare come nessun’altra nella storia, con i titoli mondiali che sono in maggior numero sia per quanto riguarda la classifica costruttori che per quello piloti.
La Ferrari dunque è un punto di riferimento e un simbolo di bellezza in tutto il mondo, motivo per il quale anche dal Giappone c’è chi ha provato a prenderne spunto. Le caratteristiche sono però ben diverse, con i risultati ottenuti che sono incredibili, con le critiche che non sono mancate, considerando come anche la vettura di partenza era molto apprezzata.
Da Toyota Celica a Ferrari F12 Berlinetta: risultato soddisfacente?
Quando si parla di Toyota Celica ci si deve inchinare e togliersi il cappello, in quanto ci si trova di fronte a un gioiello di rara bellezza. Si tratta dell’auto che è riuscita a battere, almeno nella classifica piloti, quella Lancia Delta che tra la fine degli anni ’80 e i primi ’90, non sembrava poter avere davvero dei rivali.
Per questo motivo è strano e particolare il fatto che un uomo in Thailandia abbia deciso di partire proprio dalla Celica per cercare in qualche modo di arrivare alla Ferrari F12 Berlinetta. La Celica presa in considerazione per questo ambizioso esperimento si tratta di una versione di sesta generazione, pienamente da anni ’90, con il motore che non può di certo essere il leggendario 12 cilindri di Maranello.
Alcuni aspetti però non sembrano convincere, partendo per prima cosa da coda e fiancate, così come gli spigoli non sembrano di certo essere anche solo vagamente paragonati a quelli Ferrari. Una versione che fa discutere anche per il fatto che il rosso è ben presente anche all’interno dell’auto e non solo esternamente. Una vettura dunque che ha raccolto più critiche che complimenti, perché per progettare una vettura del Cavallino Rampante non ci si può di certo improvvisare, seppur con una grande Toyota Celica.