Il Senato ha deciso: nuova tassa sull’elettrico. E’ un po’ come un Superbollo, ecco di che cosa si tratta.
L’elettrico continua ad avere moltissimi estimatori, ma anche tanti detrattori. Tantissimi vorrebbero che il passaggio alle auto a batteria fosse più rapido per tutelare l’ambiente dalle emissioni dannose e abbassare l’inquinamento, altri invece spingono per mettere un freno alle politiche green alla luce degli alti costi di questa tecnologia. Inoltre, da alcuni viene messa in discussione l’effettiva sostenibilità di questi modelli. In tutto il mondo, insomma, il tema divide notevolmente pubblico e anche istituzioni.
In Europa, è ben nota la volontà dell’UE di riuscire a fermare la produzione di auto a motore a combustione entro il 2035, e nonostante le polemiche sono previste limitazioni sempre più grosse a tutela dell’ambiente per i veicoli ritenuti particolarmente inquinanti. Alcuni dei paesi, tra cui anche il governo italiano, chiedono però da tempo una maggiore flessibilità.
Ancora diversa è la situazione negli Stati Uniti, mercato centrale per l’automotive. Donald Trump non ha mai nascosto la sua contrarietà alle politiche green nel campo dell’automotive, e presto potrebbe esserci un vero ribaltone con il disegno di legge presentato in Senato dal partito repubblicano.
Nuova tassa sull’elettrico
Se la nuova proposta diventasse effettiva, non solo sparirebbero gli incentivi sull’acquisto dell’elettrico voluti dall’ex presidente Biden, ma chi acquista veicoli elettrici potrebbe trovarsi costretto addirittura a pagare una speciale tassa.

Il concetto è semplice: le auto elettriche sono molto più pesanti di quelle a motore a combustione, e avere una stazza maggiore implica anche che si creino più danni d’usura alla strada rispetto alle altre auto a diesel o a benzina. Per questo il partito repubblicano propone che venga inserita per chi ha acquistato un veicolo a diesel o a benzina in tempi recenti una tassa di possesso dal valore di 250 euro (100 per le ibride) per compensare gli eventuali costi di riparazione delle strade.
Trump, insomma, continua la sua lotta alle auto elettriche, che si va ad aggiungere alla già complicata questione legata ai dazi che minacciano di aggiungere numerosi costi in più alle aziende. Non resta che aspettare e vedere come si evolverà la situazione e se effettivamente i clienti si troveranno a dover pagare eventuali nuove tasse. C’è anche curiosità di capire se, alla luce di quanto sta avvenendo negli USA, altri paesi decideranno di assumere simili strategie.