Si sta andando sempre di più verso una mobilità elettrica e ora è tempo di dire addio a dei distributori di benzina.
L’obiettivo di questi anni è quello di aumentare sempre di più il numero di colonnine per la ricarica elettrica e dunque ridurre anche quello dei distributori di benzina. Si tratta senza dubbio di una decisione abbastanza drastica, con molti cittadini che non sono del tutto soddisfatti e ancora di meno lo sono i benzinai e chi lavora nel settore.
Si sta parlando infatti sempre di più di una totale innovazione nel settore, con il petrolio che per molti è già il passato, anche se i dati continuano a premiare il termico. La mobilità a impatto zero ha bisogno di svilupparsi, ma allo stesso tempo è necessario anche fare in modo tale che il mercato si mantenga solido, cosa che al momento non sta di certo accadendo.
Nonostante questo c’è anche chi ha preso delle drastiche decisioni che sono legate al futuro dei distributori di benzina. Uno dei più noti colossi a livello internazionale ha infatti deciso di rinnovarsi sensibilmente, con l’Olanda che punta dunque in modo ormai sempre più concreto verso quella che è definita come una mobilità a impatto zero.
La British Petroleum, maggiormente nota con il nome di BP, ormai ha preso la decisione di vendere il maggior numero possibile di distributori in terra olandese. Questi infatti non sembrano essere in grado di risultare un investimento redditizio come in passato, ma non si tratta solo del fatto legato al passaggio sempre più deciso verso l’elettrico.
L’Olanda infatti presenta dei costi di affitto del terreno che si sono fatti sempre più ingenti, il che comporta così non poche difficoltà nel gestire i conti. La scelta di vendere i distributori BP è sicuramente un grande aiuto anche da un punto di vista economico per il colosso, con questi che avrà così modo di beneficiare di una serie di introiti non certo di poco conto, dato che si parla della cessione di un totale di 310 stazioni di benzina.
A quanto pare però l’Olanda non è più una nazione che sembra essere appetibile per i grandi colossi petroliferi, tanto è vero che la BP è solo una delle aziende che ha preso questa decisione. Lo stesso lo si può vedere con il caso della TotalEnergies, che ha ceduto le sue stazioni alle Couche-Tard, con i Paesi Bassi che ora diventano sempre più divisivi.
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