Divieto totale per la Benzina, mossa a sorpresa che getta gli automobilisti nel panico: cosa sta succedendo nei distributori
Meno di 10 anni, poi il gong toccherà per tutti. L’Automotive si interroga sulla deadline imposta ai carburanti fossili, con i pensionamenti di benzina e gasolio che cambieranno per sempre il settore dei motori. Anche perché la transizione verso le zero emissioni procede a rilento, soprattutto nel nostro Paese.
L’Italia resta indietro nell’Europa occidentale, agli ultimi posti per modernità del proprio parco auto circolante. Inquinante, obsoleto e incapace di rinnovarsi: l’elettrico non attecchisce, mentre le auto a benzina e gasolio continuano a proliferare tra mercato del nuovo e dell’usato. Una svolta, però, è necessaria. E ad urlarlo sono le principali autorità mondiali, allargando lo screening anche al di fuori dei nostri confini.
Il rischio di inquinamento è tale che la situazione sta diventando molto scomoda da gestire e da maneggiare. E toccherà per forza scontentare qualcuno con scelte forti e ampiamente impopolari. È questo il criterio che muove il divieto di benzina, già pronto per i principali distributori di benzina. Il Governo delibererà che una certa tipologia di auto non potrà più godere dei rifornimenti, salvo rientrare in una specifica e ben limitata categoria.
La soluzione estrema arriva in India, dove il Governo asiatico è alle prese con una delle peggiori crisi di inquinamento degli ultimi vent’anni. La sovrappopolazione e l’arretratezza del parco auto circolante sono una combo letale, che sta tenendo nella morsa le città indiane tra smog e livelli di aria pulita sempre più bassi e preoccupanti.
Negli ultimi periodi il decreto era già in prova nella città di Dehli, ora è divenuto realtà: la auto immatricolate prima del 2010 non potranno accedere ai rifornimenti di benzina. In poche parole, se la vettura ha più di 15 anni ha il divieto di rabboccare o fare il pieno al serbatoio nei distributori. Grazie ad uno strumento dato in dotazione alle aree di servizio, l’auto viene monitorata e riconosciuta. E così viene a galla anche il suo anno di immatricolazione.
La misura proibitiva è estremamente severa ed è una delle prime a colpire su larghissima scala, almeno negli ultimi anni. Chissà che anche altri Paesi al mondo non possano seguire l’esempio del Governo indiano. L’Italia (purtroppo o per fortuna) è ancora lontanissima da uno scenario simile. E l’avvenimento di un divieto simile potrebbe generare una vera e propria sommossa popolare…
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