Il diesel è sempre più nel mirino: doveva salvarlo ma invece l’ha affossato definitivamente, il clamoroso colpo di scena
Il diesel è finito nel mirino. Com’è noto, questo tipo di carburante è spesso preferito non solo dagli italiani ma in tutti i Paesi perché meno costoso della benzina. In genere la differenza al distributore è anche di 20 centesimi al litro se non di più ed il risparmio, su un pieno, è davvero consistente.
Eppure il diesel è decisamente più inquinante della benzina: da qui un vero e proprio giro di vite nei confronti di questo carburante quasi visto come un male da estirpare. E chissà che non abbia contribuito anche lo scandalo del dieselgate scoppiato nei confronti delle vetture del gruppo Volkswagen, con il marchio che aveva falsificato le emissioni dei veicoli venduti in Europa e Stati Uniti e costato oltre 32 miliardi di euro all’azienda di Wolfsburg.
In molti paesi d’Europa, ad esempio, questo tipo di carburante è già scomparso. A Parigi, invece, sono ormai pochissimi i veicoli alimentati a diesel ancora circolanti: ciò nonostante, in alcuni distributori è stato di fatto vietata la vendita.
In Norvegia, addirittura, è caccia all’elettrico: è il primo Paese al mondo dove le vendite dei veicoli zero emissioni sono più alte di quelli con motore endotermico. Anche l’Italia ha iniziato una vera e propria guerra al diesel: il governo ha infatti decretato l’aumento delle accise sul gasolio.
Addio Diesel, ecco cosa accadrà: decisione presa
Tempi duri, insomma, per il diesel anche perché la soluzione che sembrava salvifica, si è rivelata un vero e proprio effetto boomerang. L’AdBlue, presentato come una soluzione per salvare il diesel dalle restrizioni anti inquinamento, sta rilevando sempre più criticità.
Il liquido, innanzitutto, si cristallizza nel serbatoio quando le temperature raggiungono picci sia di caldo intenso che di freddo rigido: una situazione che costringe gli automobilisti a dover sostituire i serbatoi soggetti a corrosione e rotture. E va aggiunto anche i problemi sempre più frequenti agli iniettori. Le francesi Citroen e Peugeot sono tra le auto più colpite da questo tipo di problema che però è decisamente generale.
Anche il rabbocco dev’essere frequente, il che significa ulteriori costi per l’automobilista che ha anche un problema di non poco conto da affrontare: non tutti i distributori, infatti, erogano l’AdBlue ciò significa che è sempre bene tenere una tanica in auto di questo tipo di carburante.