Pazzesca situazione in casa Toyota, con la bocciatura che è netta e ha messo così sempre più in crisi il colosso giapponese.
Sono poche le realtà che negli ultimi anni hanno dimostrato di saper crescere e imporsi a livello mondiale con le vendite come ha saputo fare la Toyota. La casa giapponese è stata una delle prime a lanciarsi nel mondo dell’elettrico, lavorandolo soprattutto in combinazione con il termico, dunque è diventata rapidamente leader nel settore dell’ibrido.
I risultati eccellenti della casa non si limitano a questo e si possono notare anche nella WRC, con la categoria dei rally che vede proprio l’utilizzo di auto ibride- Inutile sottolineare l’importanza della Yaris GR, a mani basse una delle migliori degli ultimi anni, anche se nel 2024 sta soffrendo contro la Hyundai. Il fatto di aver trovato nel mercato delle auto ibride un punto di forza, ha fatto sì che negli ultimi anni la Toyota aumentasse ancora di più il numero delle vendite.
Molti però hanno critica la realtà asiatica, in quanto avrebbe preferito guardare alle vendite, con l’ibrido che piace moltissimo, soprattutto in Italia, lasciando in disparte l’elettrico. Questo è stato visto da più esperti quasi come un “affronto” alla lotta ambientalista, tanto è vero che gli ultimi report di InfluenceMap, che da anni evidenzia l’impegno delle case automobilistiche nell’abbattimento delle emissioni di CO2, si dice che la Toyota abbia fatto troppo poco.
Toyota bocciata: poca cura verso l’ambiente
InfluenceMap valuta con dei parametri molto precisi come calcolare l’impatto ambientale delle varie aziende a livello mondiale. Ogni realtà dovrà essere valutata in base alla percentuale di auto elettriche prodotte, all’organizzazione del lavoro e alla capacità di concretizzare la produzione in vendite.
Naturalmente in cima a questa classifica c’è la Tesla, la casa americana che produce solo modelli a impatto zero. Inoltre, vi sono le varie previsioni per l’evoluzione della produzione di auto elettriche dal 2030 in poi: in questo prospetto, abbiamo la Mercedes che punta al 71% dei modelli elettrici, la BMW al 69% e la Ford al 54% e poi, la Toyota, il fanalino di coda di questa classifica.
In prospettiva, infatti, si calcola che dopo il 2030 la Toyota non andrà oltre ad un misero 29% di auto elettriche su tutto il listino. D’altronde, lo aveva anche detto Akio Toyoda, numero uno del Gruppo. Dal suo punto di vista, le auto elettriche non avrebbero superato mai il 33% del mercato mondiale; il CEO aveva anche spiegato che se questi modelli dovessero davvero esplodere, allora la casa giapponese saprebbe come farsi trovare preparata. InfluenceMap in ogni caso boccia la Toyota che non sembra – a detta dell’analisi – prendere seriamente il problema ambientale. O forse ha delle idee diverse sulla transizione che non considerano l’elettrico come unica alternativa.