Due storici marchi italiani diventano cinesi? L’indiscrezione è un vero terremoto, tutti i dettagli della questione

La Cina sembra essere sempre più interessata a dominare nel mondo dei motori, per questo sta pensando di rilevare due storici marchi italiani.

Il Made in Italy rappresenta da sempre un vanto per il nostro Paese un po’ in tutti i settori, soprattutto perché si identifica con una particolare attenzione ai dettagli che nella maggior parte dei casi caratterizza le nostre aziende.  Tra i pericoli maggiori con cui le imprese della nostra Penisola devono avere a che fare c’è però la concorrenza dela Cina, che inutile negarlo sta prendendo campo in settori centrali per l’industria italiana.

In Asia, infatti, amano distinguersi per prezzi che risultano essere allettanti e difficilmente paragonabili con quelo che propongono brand storici, per questo in alcuni casi si preferisce dirottarsi su quello in fase di acquisto. Anche il mondo dei motori si ritrova a dover gestire tutto questo, è una realtà che può essere difficile da accettare ma più che concreta.

L’invasione cinese non si ferma: occhio a due storici marchi italiani

Tra i settori che suscitano maggiore interesse negli asiatici c’è anche quello dei motori, per questo non si può sottovalutare uno scenario che si sta delineando in questi giorni. Si fa strada la possibilità secondo alcune fonti industriali di riuscire ad accaparrarsi un marchio storico per il Made in Italy, meglio ancora se due, diventato celebre per la produzione in Italia, oltre che per l’attenzione nel’inserire accessori di qualità a bordo. Il riferimento è a Innocenti e Autobianchi, nomi che hanno fatto davvero la storia.

Cina marchi italiani innocenti autobianchi
Il marchio Innocenti ha fatto la storia – Foto | Wikipedia – Derapate.allaguida.it

La produzione di Innocenti era iniziata negli anni ’30 su iniziativa di Ferdinando Innocenti, che aveva deciso di sfruttare il suo nome per rendere tutto più riconoscibile, concentrandosi in un primo momento sulla produzione di tubi e componenti in acciaio, per poi passare alla costruzione di scooter come la mitica Lambretta. Ben presto si è poi scelto di concentrarsi anche sulle auto, costruite soprattutto su licenza, come dimostrano i modelli Austin e Mini. Gli alti e bassi non sono mancati e hanno poi portato a un passaggio nel portfollio Fiat, fino al 1997, anno in cu si è smesso di sfruttare il brand.

Autobianchi era stata invece fondata nel 19555 come joint venture tra Bianchi, Pirelli e FIAT, ma nonostante la storia più breve si è esa protagonista di modelli che hanno fatto la storia, come la Bianchina (derivata dalla FIAT 500), l’A112 e soprattutto la Y10,, sfociata nella Lancia Y, disponibile sul mercato ancora oggi.

Stellantis è ora proprietaria di entrambi i marchi dopo averli ereditati da FCA, anche xe potrebbe trattarsi di una situazione solo temporanea. Secondo quanto riferito dal Sole 24 Ore, infatti, i due brand sarebbero già passati di proprietà per finire tra le mani del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Il dicastero avrebbe provveduto a registrare già i due marchi presso l’Ufficio nazionale brevetti e marchi con una grafica differente da quella utilizzata da Stellantis.

I diretti interessati frenano su questo fronte e smentiscono, anche se a favore degli asiatici potrebbe giocare una normativa: il Governo ha infatti la possibilità di rilevare marchi inutilizzati da almeno 5 anni per poi cederli a terzi e riportarli così in vita. Questo potrebbe così consentire il passaggio in mani asiatiche, ma conservando la produzione nel nostro territorio. Vedremo cosa il futuro riserverà a questi storici marchi

Gestione cookie