Diesel, arriva la mazzata per chi utilizza queste auto. Il piano del governo si è concretizzato, ecco che cosa sta succedendo.
Le auto diesel sembrano destinate ad uscire di scena. Questi modelli sono amatissimi dagli automobilisti, per il loro essere estremamente economici e convenienti dal punto di vista dei cosumi (si può risparmiare molto, soprattutto a lunga distanza), per l’ambiente però sono estremamente dannose. Questi motori sono molto inquinanti e incompatibili allo stato attuale con le nuove misure per le emissioni. L’Unione Europea spinge per fermarne la produzione entro il 2035, ma il dibattito è ancora aperto. Soprattutto perché si sta lavorando a carburanti alternativi che possano essere compatibili con i motori tradizionali che possano eliminare il diesel senza per questo fare a meno dei motori a combistione.
In attesa di capire quale sarà l’evoluzione di questa situazione, dall’Europa arrivano comunque direttive ai governi di disincentivare l’utilizzo di carburanti inquinanti. Anche l’Italia ha normative sempre più stringenti per quanto riguarda benzina e diesel. Per quanto riguarda quest’ultimo, in particolare, sono in arrivo brutte notizie per gli automobilisti che utilizzano questa motorizzazione.
In Italia, il diesel aveva un’accisa inferiore a quella della benzina, un dettaglio che contribuiva a renderlo ancora più conveniente. Da mesi, però, si parla della volontà del governo di allineare la tassa del diesel a quella della benzina, su direttiva dell’Unione Europea che, essendo entrambe ritenute dannose per l’ambiente, ha richiesto che vengano trattate allo stesso modo. La decisione ha ovviamente scatenato le proteste dei cittadini, soprattutto perché il diesel è utilizzatissimo nel settore dei trasporti e i costi in più sul carburante, a detta di diverse associazioni di settore, rischiano di ripercuotersi sul costo generale delle merci. Le reazioni non sembrano però avere sortito gli effetti sperati.
Il 14 Maggio è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto che dà ufficialmente il via al processo. Come si legge, dunque, l’accisa del diesel è salita di 1,50 centesimi di euro per litro, di contro l’accisa per la benzina è invece scesa della stessa cifra. Chi utilizza questa motorizzazione, di contro, può invece festeggiare. L’obbiettivo, come detto, è far si che le due tasse spostandosi gradualmente arrivino ad avere lo stesso valore. La tassa è dunque di 63,2 euro per il diesel e 71,34 quella della benzina. Progressivamente, come detto, le due dovrebbero nell’arco di qualche anno arrivare ad avere lo stesso valore.
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