Elkann, mossa a sorpresa: un milione a Trump, ecco il piano di Stellantis

John Elkann, un milione a Trump: la mossa a sorpresa del numero uno di Stellantis, ecco il piano per il futuro.

Le ultime elezioni politiche statunitensi avranno un impatto incredibile sull’industria dei motori, non soltanto in America ma in tutto il mondo. Non soltanto perché a sostenere Donald Trump, che tra pochi giorni si insedierà ufficialmente alla Casa Bianca per il suo secondo mandato, c’è Elon Musk, leader di Tesla, ma anche perché in ballo c’è la delicata partita sul futuro dell’automotive: l’elettrico e la sfida con la Cina sul futuro del settore sono temi quanto mai caldi, e tra gli spettatori interessati c’è ovviamente anche Stellantis.

Il mercato americano è fondamentale per il gruppo, ma nell’ultimo anno Stellantis, che in passato  ha ottenuto grandi risultati grazie anche alla presenza nel suo roster di un colosso come Jeep, ha faticato anche su questo fronte. Adesso Stellantis, che dopo l’addio dell’amministratore delegato Carlos Tavares è in una fase cruciale per il suo futuro, intende invertire la rotta e mettersi alle spalle l’anno complicato dal punto di vista delle vendite. La prima mossa, in tal senso, sembra averla fatta proprio il presidente John Elkann.

John Elkann, un milione a Trump per rilanciare Stellantis

Come si legge sul noto portale AffariItaliani, Stellantis avrebbe deciso di donare un milione di dollari al fondo per le cerimonie inaugurali di Donald Trump. Il gruppo si è unito a diversi colossi, come per esempio General Motors, e curiosamente anche Meta, che ha da poco annunciato l’ingresso di John Elkann nel suo consiglio di amministrazione.

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John Elkann, un milione a Trump per rilanciare Stellantis (AnsaFoto) – derapate.allaguida.it

E’ la prima volta che Stellantis partecipa finanziariamente all’insediamento di un presidente, per questo la notizia ha sollevato diverse curiosità. Proprio l’erede di casa FIAT sarebbe il principale artefice della decisione, con in testa un obbiettivo ben preciso: quello di rilanciare Stellantis sul mercato americano, su cui lo scorso anno ha registrato un calo del 15%. E anche quello di sciogliere le tensioni che in passato ci sono state con Donald Trump, che ha più volte accusato il gruppo di aver delocalizzato le proprie attività in Messico.

Un modo, insomma, di ripartire con il piede giusto e di distendere i rapporti con il nuovo governo, con la speranza che Trump possa mantenere la promessa di maggiori sostegni all’industria e di un allentamento delle norme sulle emissioni. Un po’ come avvenuto in Italia, dopo lo scontro con il governo Meloni, insomma, il primo passo di Elkann per la nuova era di Stellantis sembra essere quello di sotterrare i vecchi dissapori.

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