Pesanti accuse contro John Elkann, con il numero uno di Stellantis che deve fare i conti con certe affermazioni.
Le figure legate alla famiglia Agnelli ed Elkann sono da sempre sotto l’occhio del ciclone in Italia, con il loro nome che molto spesso porta anche a grandi polemiche. Infatti tutto ciò che compiono può essere oggetto di critica feroce, con John Elkann che in questi anni ha portato dalla propria parte diversi scettici, ma ciò non basta.
Di recente ha fatto parlare moltissimo per la sua decisione di portare tutta la Juventus, impegnata negli USA nel Mondiale per Club, alla Casa Bianca davanti a Donald Trump. Il Presidente ha voluto fare gli onori di casa ai giocatori bianconeri, soprattutto ai due statunitensi Weah e McKennie, entrambi però chiaramente titubanti e palesemente non esaltati.
Lo stesso Weah ha spiegato come gli abbia fatto strano quando Trump ha iniziato a parlare della situazione mediorientale e di possibili razzi e missili, mentre McKennie in passato non ebbe di certo parole dolci nei suoi confronti. Inoltre la sua uscita sulle donne nel calcio maschile ha fatto molto discutere, con la dirigenza juventina, nella persona del general manager Damien Comolli, che ha saputo rispondere dicendo “abbiamo anche una grande squadra femminile”. Tutte queste scene però non sono di certo piaciute a tutti.
Calenda attacca Elkann:” Sorriso da clown e maglia per Trump”
Il rapporto tra il Gruppo Stellantis e Carlo Calenda, leader di Azione, non è propriamente idilliaco, per usare un eufemismo. Ecco allora che anche di recente ha preso la palla al balzo e ha lanciato delle dure accuse nei confronti di John Elkann, con Calenda che non ha usato mezze misure su Facebook.

“Bella questa scena. Elkann con il sorriso da clown e la magliettina su misura offerta a Trump, mentre lui parla di bombardamenti e altre amenità”. Calenda inoltre rincara la dose evidenziando come si sia trattato di una decisione che, non solo non ha portato di certo ai risultati sperati da un punto di vista dell’immagine, ma allo stesso tempo è stato umiliante per l’Italia.
In tutto questo si è parlato pochissimo di calcio, con Trump visibilmente disinteressato al Mondiale per Club e non avendo avuto nemmeno la delicatezza di informarsi sulla Juventus e sul primo avversario di Madama, ovvero gli emiratini dell’Al Ain. Una scena senza dubbio poco edificante per tutti e che ha messo in imbarazzo gli stessi giocatori.