La dinastia Agnelli-Elkann torna al centro delle cronache giudiziarie. Un’indagine della Procura di Torino scuote gli equilibri della potente famiglia.
L’aria di Torino si fa pesante per i fratelli Elkann. Mentre la città si prepara all’autunno, un fulmine a ciel sereno colpisce i rampolli della dinastia Agnelli. La notizia arriva come un terremoto nel panorama dell’alta finanza italiana: la Guardia di Finanza ha eseguito un sequestro milionario nei confronti di John, Lapo e Ginevra Elkann, oltre che del presidente della Juventus Gianluca Ferrero.
Dietro questo clamoroso provvedimento si nasconde una brutta storia. Le accuse sono gravi: frode fiscale e truffa ai danni dello Stato. Il tutto ruota attorno all’eredità dell’Avvocato Agnelli e alle controversie familiari che ne sono seguite. Come in un intricato romanzo giallo, emergono dettagli su residenze fittizie, trust alle Bahamas e strategie per eludere il fisco italiano.
I dettagli di un’indagine esplosiva
L’inchiesta della Procura di Torino ha portato alla luce un quadro inquietante. Al centro c’è la figura di Marella Caracciolo, vedova dell’Avvocato Agnelli e nonna dei fratelli Elkann. Secondo gli inquirenti, dal 2010 la sua residenza effettiva sarebbe stata in Italia, nonostante sulla carta risultasse in Svizzera. Una mossa che avrebbe permesso di sottrarre ingenti somme al fisco italiano.
Le cifre in ballo sono da capogiro: si parla di un’evasione IRPEF di circa 42,8 milioni di euro e di tributi evasi sulle successioni per oltre 32 milioni. La massa ereditaria ricostruita supererebbe gli 800 milioni di euro, comprendendo disponibilità finanziarie, opere d’arte, gioielli e quote societarie.
Il sequestro disposto dal GIP ammonta a 74,8 milioni di euro e riguarda beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie. Un colpo durissimo per i fratelli Elkann e per Gianluca Ferrero, storico commercialista della famiglia e attuale presidente della Juventus (il club bianconero non è coinvolto nell’indagine).
Le indagini hanno portato alla luce un vero e proprio “memorandum” che dettagliava gli accorgimenti necessari per sostenere la finta residenza svizzera di Marella Caracciolo. Un piano minuzioso che prevedeva persino l’assunzione di collaboratori domestici da parte di uno dei nipoti.
Emerge il ruolo di un family office svizzero, incaricato di gestire la posizione elvetica della Caracciolo, dal ritiro della corrispondenza ai pagamenti dai conti bancari. Un sistema complesso e ben oliato, ora finito sotto la lente d’ingrandimento degli investigatori.
La vicenda si intreccia con la causa intentata da Margherita Agnelli, madre dei fratelli Elkann, per l’eredità di famiglia. Una battaglia legale che si trascina da anni e che ora assume contorni ancora più foschi alla luce di queste nuove rivelazioni.