Si allarga il numero di aziende coinvolte nello scandalo delle Olimpiadi di Milano-Cortina, con i pagamenti che non sono mai avvenuti per 90 mila euro.
Quando il Comitato Olimpico Internazionale assegnò nel 2019 l’organizzazione delle Olimpiadi invernali a Milano e Cortina d’Ampezzo, l’entusiasmo era alle stelle ed era evidente come si fossero messe le mani su uno degli eventi più importanti al mondo. Dopo il successo di Torino 2006, ecco che ancora una volta le Olimpiadi invernali avrebbero fatto tappa in Italia.
Come sempre la politica ha voluto prendersi i propri meriti, brindando già in anticipo per quello che però era solo il primo passo. Prima di festeggiare bisogna dimostrare di essere all’altezza di un simile evento e già il fatto che le gare di slittino e bob siano già ufficialmente spostate in Austria o in Svizzera, con la conferma che è giunta sia dal CIO che dalle parole del Presidente del Coni Giovanni Malagò, a causa dei ritardi nella costruzione degli impianti, fa capire come non si fosse del tutto preparati.
Per un grande evento come le Olimpiadi non bastano solo gli atleti e i campioni dello sci e delle varie discipline, ma serve soprattutto chi alla base permette agli sportivi di godere delle migliori strutture. Si sta allargando sempre di più il numero di aziende che, pur avendo lavorato per svariate decine di migliaia di euro, restano con un pugno di mosche in mano, come è avvenuto con la Geoalpi SRL.
Tutto sembrava andare per il verso giusto quando nel giungo del 2024, la Geoalpi SRL, con sede legale a Sellero, in provincia di Brescia, fu contattata dall’impresa Baronchelli di Milano per poter progettare i micropali di sostegno nell’area parcheggio per le Olimpiadi di Milano-Cortina. La ditta assicura che il lavoro non manca e che avranno modo di procedere serenamente con il progetto.
La Baronchelli è una delle imprese che fa parte di un gruppo di imprese dal nome “Arco, Lavori Soc.Coop.Cons.”, con sede in via Argirocastro 15, a Ravenna. Nasce dunque il consorzio Mottolino 2026 Scarl, con sede in via Giovanni Cimabue 26/28, a Cormano, in provincia di Milano.
Ci viene anche recapitato il contratto firmato dove si evince come vi sia l’accordo tra l’appaltatore, la società Mottolino 2026 Scarl, e il subappaltatore, la Geoalpi Srl, il tutto per un importo complessivo presunto di 99.761,00 euro. Il lavoro consiste nella formazione di micropali tratti L-M-N da eseguire tramite perforazione a rotazione o rotopercussione con sonda MC 12 o simili.
Coordinare tutte le varie imprese chiamate in causa per i lavori non è facile, ma il cantiere è all’avanguardia e vi è modo di poter lavorare bene. Peccato che c’è un piccolo dettaglio. La Geolapi Srl lavora, va avanti per completare il lavoro, ma i soldi non si vedono.
Il 19 maggio 2025, con procedura numero 288/2025, l’impresa Baronchelli Costruzioni Generali S.r.l. è dichiarata in liquidazione giudiziale, alla quale è stata dunque revocata la commessa per operare nel cantiere. Al consorzio Mottolino dunque ne è subentrato un altro, dal nome Livi Park, con questi che ha pagato tutte le aziende che hanno continuato nella prosecuzione dei lavori. Ma per quelle che avevano già lavorato in precedenza?
La Geoalpi SRL ha emesso una fattura con due saldi per i lavori svolti, poco sotto il totale complessivo, dato che entrambe erano di 45.344 euro, da saldare il 10 settembre 2024 e il 10 ottobre 2024, per un totale di 90.688 euro. La fattura era riferita al completamento del lavoro in subappalto per la formazione di micropali di berlinese in ordine al lavoro di realizzazione del parcheggio interrato Mottolino in località Bondi.
I mancati pagamenti hanno portato la Geoalpi Srl a rivolgersi ad avvocati per poter avere i soldi lavorati e che gli spettavano, ma a distanza di mesi la situazione rimane ferma. Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e Simico, il consorzio Milano-Cortina 2026, hanno risposto che non è un pagamento di loro competenza, in quanto avrebbe dovuto pagare il subappaltatore.
L’Olimpiade si avvicina, ma non tutti coloro che hanno lavorato per realizzare l’opera hanno ancora visto i soldi premessi. L’ennesimo triste caso di pessima gestione degli eventi sportivi in Italia e fino a quando aziende serie ed efficienti come la Geoalpi Srl non saranno pagate, ci sarà ben poche di che esultare per un’Olimpiade che rischia di aver messo in ginocchio il fiore all’occhiello di Lombardia e Veneto: le aziende che lavorano e producono ogni giorno.
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