Una trattativa lunga, sussurrata nei paddock e nei salotti di casa. L’attesa dei tifosi, accesa da weekend senza certezze e da rumor che correvano più veloci di una scia. Poi la svolta: il telecomando torna punto fermo del rito domenicale.
Per mesi il mercato dei diritti TV ha tenuto il fiato sospeso. Le piattaforme si sono mosse in silenzio. Il pubblico ha chiesto stabilità. Il mondo del motomondiale vive di abitudini: la Sprint del sabato, il warm up all’alba, la gara che blocca il tempo. Nel mezzo, la rivoluzione dello streaming e un promotore, Dorna Sports, ora nell’orbita Liberty Media (operazione annunciata nel 2024), a ridisegnare l’ecosistema. Il quadro era fluido. Troppo per chi ama certezze da calendario.
Poi, il punto centrale. Dopo un tavolo serrato, è arrivata la firma: Sky rinnova l’accordo in esclusiva con Dorna per la trasmissione della MotoGP in Italia fino al 2027. Una continuità che pesa. Perché consolida una storia iniziata nel 2014, quando Sky dedicò un canale tematico e portò le gare in nativo HD e poi in 4K, con studi, on board, grafica avanzata e un racconto che ha fatto scuola. E perché, in una fase di frammentazione dell’offerta sportiva, la centralità di un hub unico è, di per sé, una notizia.
Sul piano tecnico, la direzione è chiara: produzione in alta qualità, multicamera, telemetrie integrate, real time data e fruizione multipiattaforma. La visione live resta su Sky Sport MotoGP, con streaming su NOW e accesso mobile via Sky Go. Le Sprint del sabato rientrano nel pacchetto, come da formato introdotto dalla Dorna nel 2023. Sui passaggi in chiaro su TV8: al momento non ci sono dettagli ufficiali sul numero di dirette o differite; finché non verrà pubblicato il palinsesto, è corretto considerare la questione “in definizione”.
Il valore di questo rinnovo si avverte anche fuori dallo schermo. Gli inserzionisti pianificano meglio. I team sanno di poter contare su una finestra stabile nel principale mercato europeo per tasso di appassionati. Le istituzioni sportive trovano un partner già rodato nella gestione di eventi complessi, dal backhaul internazionale alla copertura on field in condizioni meteo estreme. E l’utente finale? Ritrova una grammatica televisiva familiare: pre, live, analisi, highlight, library integrata e accesso da qualsiasi dispositivo.
C’è anche un riflesso culturale. La MotoGP in esclusiva fino al 2027 significa un racconto coerente dell’era post-Rossi, della generazione che ha normalizzato il controllo elettronico a 300 all’ora e delle Sprint che hanno cambiato il ritmo del sabato. È la promessa di quattro stagioni in cui i dettagli conteranno persino più del cronometro: una camera on board che racconta un sorpasso, un micro-settaggio che decide una gara.
Alla fine, resta una domanda semplice: cosa rende un weekend perfetto, per te? Il semaforo che si spegne o la storia che scopri mentre aspetti che si accenda. Perché, da qui al 2027, il bello sarà tornare a scegliere come guardarla. E, forse, da dove cominciare.
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