Arriva una grande novità in Formula 1, con una donna che finalmente potrebbe sbarcare nel paddock: si continua a parlare di un terremoto imminente
Da tantissimi anni si attende il ritorno (perché c’è già stata) di una quota rosa nel Circus. Fino a questo momento non si è mai presentata la giusta occasione ma ora qualcosa sta per cambiare. Sono tutti convinti che il giorno sia già stato fissato.
Il mondo della Formula 1 è un ambiente prettamente maschile, come avviene in generale nel Motorsport. La classe regina delle auto ha da sempre privilegiato il fiocco azzurro sia al volante che nei ruoli apicali e si contano pochissime presenze operative di sesso femminile. Ci sono stati però nel corso di questi oltre 70 anni di storia di competizioni in pista, almeno due esempi di donne al volante, arrivate ad esordire in un Gran Premio con tutti i crismi. Pensare che entrambe sono italiane e stiamo parlando di Maria Teresa De Filippis e Lella Lombardi.
La prima, classe 1926, di origini campane, nel 1958 arriva in Formula 1 al volante di una Maserati 250F. Corse il Gran Premio di Montecarlo prima e quello del Belgio poi, sullo storico tracciato di SPA Francorchamps, senza tuttavia ottenere punti e chiudendo in fondo allo schieramento. La Lombardi, una ventina di anni dopo, fu protagonista del Gran Premio di Spagna, nel 1975, sul circuito di Montjuic a Barcellona. Lella arrivò sesta, e quella fu l’unica occasione in cui una donna ottenne, in tutta la storia della Formula 1, almeno un punto iridato.
Susie Wolff vuole portare una donna in Formula 1: “Il sistema è pronto per accettarla”
I tempo per rivedere una donna nel Circus sembrano essere maturi visto che dal 2023 è stata creata l’apposita F1 Academy, ovvero un campionato femminile di corse su monoposto, per far crescere dei talenti in rosa. La F1 Academy è il secondo campionato esclusivo per donne dopo la W Series e segue i regolamenti tecnici della Formula 4. A capo, come amministratrice delegata, c’è Susie Wolff, compagna di Toto e anch’essa ex pilota.
Secondo la Wolff ci sono i margini per ritrovare a breve una donna in Formula 1, a distanza di circa 50 anni. Intervistata da La Gazzetta dello Sport Susie ha ribadito: “L’obiettivo è scovare dei talenti e farli crescere. Serve una pilota abbastanza brava per sostenere la propria presenza in F1“. Poi aggiunge: “Non si tratta solo di un’idea di marketing. Deve essere qualcosa di credibile e reale”. Vedremo se alla fine ci sarà qualcuna pronta per competere con i maschi a breve giro di posta.