Possiamo dire con certezza ora che c’è più di una preoccupazione nel mondo della Formula 1 per il futuro del Gran Premio di Imola che rischia di dover cambiare radicalmente.
La situazione è stata analizzata, negli ultimi mesi, con perizia e attenzione, anche se al momento le soluzioni sembrano davvero molto complicate sotto diversi punti di vista.
A parlare è stato direttamente Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’Aci, che si è riferito alla possibilità di mantenere ancora il Gp di Imola nel calendario della F1. Come riportato da SportMediaset questi ha sottolineato: “Il contratto scade nel 2025, ci sono un po’ di ragionamenti da fare con la F1 ovviamente. La situazione è complessa, ci sarebbe la speranza, su cui vogliamo lavorare, di recuperare il 2023 nel 2026. Sarebbe un altro passettino in avanti e poi tutto dipenderà da quello che succederà nei prossimi due-tre anni in Europa”.
Parole importanti che fanno capire come ci si tenga a rispettare una tradizione che va avanti da tantissimi anni e che porta uno degli avvenimenti sportivi più importanti del mondo anche in Italia. Essere preoccupati, in questo momento, è lecito, ma anche avere speranza in chi si impegna a lavorare lo deve essere altrettanto.
Angelo Sticchi Damiani ha voluto precisare: “Ci sono dei cambiamenti in corso, nuove candidature, qualcuno è un po’ a rischio. Il quadro non è solo nazionale, ma internazionale e in particolar modo europeo. È chiaro che quando si parla di togliere Gran Premi all’Europa si pensa a chi ne ha due, questo mi pare evidente. Noi però dobbiamo resistere. Stefano Domenicali ha fatto e sta facendo un grande lavoro. Dobbiamo essergli grati perché non era facile mantenere questa posizione nel tempo, passato lo tsunami del Covid, che però ci ha visto estremamente disponibili”. Parole sincere di chi sa fare al meglio il suo lavoro e tiene molto anche al suo paese.
Sticchi Damiani ha continuato a parlare del Gp di Imola in Formula 1, specificando: “Quello che abbiamo fatto nel 2020 rimarrà nella storia: tre Gp di F1 e due rally validi per il campionato del mondo hanno rappresentato la garanzia di poter assegnare il punteggio pieno sia in F1 che al mondiale di rally. Questo ce lo riconoscono tutti. Nel momento del bisogno abbiamo buttato il cuore oltre l’ostacolo. Oggi dobbiamo in parte valorizzare questo sacrificio enorme e dall’altra cercare di essere comunque competitivi”.
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