La Sprint Race della F1 vede a Miami la vittoria ancora una volta va alla McLaren con un fortunato Lando Norris.
Chi lo ha detto che le Sprint Race siano poco emozionanti? A Miami succede davvero di tutto, partendo già dal giro di formazione dove Leclerc va a sbattere contro il muro, poi la partenza è ritardata per pioggia, ma la pista si asciuga rapidamente e parte il valzer dei pit stop.
Alla fine a vincere è Lando Norris, con il britannico che ha corso bene, ma che mai avrebbe vinto senza la Safety Car, ed è il secondo anno di fila che accade a Miami. Un punto recuperato sul compagno di squadra Piastri che ha di che recriminare, mentre la Ferrari si gode il podio di Hamilton.
FERRARI 8 – E questa volta è proprio la scuderia Ferrari a meritare il ruolo di migliore di giornata. In una gara che sembrava da dimenticare, essere stata la prima a far rientrare Hamilton per il cambio gomme è stato geniale e alla fine il britannico si prende il podio con un secco sorpasso su Verstappen.
LANDO NORRIS 7 – Ha il merito di aver corso bene per tutta la gara, prendendosi il secondo posto dopo il duello tra Piastri e Antonelli. Le intermedie di Oscar sono finite e si avvicina, ma ha solo la fortuna di essere stato richiamato prima dell’australiano e con Alonso che si schianta al momento a lui più congeniale.
OSCAR PIASTRI 7 – La fortuna non lo ha di certo assistito, con l’australiano che però ha commesso qualche sbavatura. La partenza con Antonelli è al limite e nel finale inizia a cedere con le intermedie, ma senza quella safety in quel preciso istante, la vittoria sarebbe stata sua.
CHARLES LECLERC 4 – Dopo diverse gare da fenomeno, Leclerc torna dalla Sprint con la coda tra le gambe per una prova nera che nemmeno inizia. Schiantarsi prima ancora del giro di formazione non è ammissibile e ora ci sarà un duro lavoro per i meccanici, per rimettere in sesto la monoposto per le qualifiche.
MAX VERSTAPPEN 4 – Esaltare Max Verstappen è un dovere di ogni appassionato, bloccare sul nascere ogni possibile ritorno di “Crash” Verstappen è un obbligo. L’impatto con Antonelli nella pit lane è davvero assurdo e la penalizzazione che lo porta all’ultimo posto la logica conseguenza.
YUKI TSUNODA 4,5 – Il primo jolly non se lo era giocato la Ferrari con Hamilton, ma la Red Bull con Tsunoda. Due giri con gomme asciutte in più rispetto agli altri, ma alla fine fuori dalla zona punti. Il dramma del secondo pilota in casa Red Bull continua.
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