Famiglia Agnelli nei guai: ecco cosa hanno fatto dopo la sua morte

Un’eredità contesa, gioielli milionari e società offshore: i dettagli di un’inchiesta che scuote la famiglia Agnelli

L’improvvisa scomparsa di una figura matriarcale spesso scatena tensioni familiari, ma quando si tratta di un patrimonio miliardario, le cose possono prendere una brutta piega, anche dal punto di vista legale. È quanto emerge dall’indagine che sta scuotendo le fondamenta di una delle famiglie più influenti d’Italia.

Un intreccio di lusso, potere e presunti illeciti che sembra uscito dalla trama di un film, ma che invece riguarda da vicino i discendenti di una delle dinastie industriali più famose del Paese. La vicenda ruota attorno all’eredità di una donna che ha rappresentato per decenni un punto di riferimento per la sua famiglia. Una donna nobile e ammirata, che lascia alle sue spalle una vicenda sconcertante.

Il tesoro nascosto della nonna

Dietro le quinte di ville lussuose e jet privati, si cela una storia di presunta evasione fiscale e strategie finanziarie al limite della legalità. Al centro dell’attenzione ci sono tre fratelli, eredi di un impero economico, accusati di aver orchestrato un piano per aggirare il fisco italiano dopo la morte della loro nonna.

Famiglia Agnelli cosa hanno fatto dopo la morte
I fratelli Lapo Elkann, Ginevra Elkann e John Elkann (ansa) derapateallaguida.it

L’inchiesta ha portato alla luce un tesoro dal valore stimato di 170 milioni di euro, che sarebbe stato suddiviso tra i nipoti come se fossero stati doni ricevuti quando la nonna era ancora in vita. Un escamotage che, secondo gli inquirenti, avrebbe permesso di ridurre significativamente l’ammontare dell’eredità tassabile.

Ma non è tutto oro quel che luccica in questa vicenda. Tra i beni “donati” figurano gioielli da capogiro, come un paio di orecchini con diamanti blu del valore di 78 milioni di euro, assegnati alla sorella. Il fratello minore si sarebbe invece accontentato di un servizio di piatti russo, mentre il maggiore avrebbe orchestrato l’intera operazione.

Secondo i magistrati, queste “donazioni” sarebbero in realtà fittizie, avvenute solo dopo il decesso della nonna. A supporto di questa tesi, una mail compromettente che suggerisce di inserire tra i regali “tutto quello che non è presente in casa al momento del decesso”.

Ma le sorprese non finiscono qui. L’indagine ha portato alla luce l’esistenza di due trust alle Bahamas, un paradiso fiscale, dove sarebbero confluiti i beni sottratti alla successione. Una mossa che ha spinto il giudice a ordinare un sequestro preventivo, temendo che gli indagati potessero replicare la “strategia fraudolenta” attraverso ulteriori movimenti bancari e societari all’estero.

Non solo gioielli e quadri, ma anche una presunta residenza fittizia in Svizzera per eludere il fisco italiano. La nonna, secondo gli inquirenti, viveva stabilmente a Torino, ma grazie a contratti simulati e personale assunto ad hoc, veniva mantenuta l’apparenza di una residenza elvetica.

L’inchiesta, che ipotizza reati di evasione fiscale e truffa, ha portato a un sequestro di quasi 75 milioni di euro. Un colpo durissimo per una famiglia abituata a navigare nelle acque dell’alta finanza, ma che ora si trova a dover affrontare una tempesta giudiziaria senza precedenti.

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