L’ex campione di F1 lancia una stoccata pesante ad indirizzo della Ferrari. Il problema di Maranello è chiaro.
In Ferrari c’è un problema e questa non è certo una novità considerato che il titolo piloti manca dal 2007 e quello costruttori dal 2008. Eppure, quest’anno i punti deboli della scuderia si sono resi ancora più evidenti per via delle attese molto alte che l’ingaggio di Lewis Hamilton aveva alimentato. Come stiamo vedendo però, l’arrivo, che doveva essere salvifico, dell’inglese, non ha portato alcun beneficio. Anzi, sebbene il team figuri al terzo posto della generale, il distacco dalla McLaren risulta a dir poco allarmante.
Dati alla mano ha raggiunto le 191 lunghezze in appena 10 round disputati. Su quali siano le vere ragioni di questa debacle clamorosa, resa meno amara da una Red Bull che praticamente corre con il solo Max Verstappen, in molti si sono sbilanciati. Tra questi un campione del mondo di F1, il quale ha voluto portare alla luce quello che secondo lui è l’intoppo maggiore che impedisce a Maranello di fare quel balzo avanti che tutti si aspetterebbero dal suo blasone.
Rosberg svela il motivo del flop Ferrari, è anche colpa dell’Italia
Intervenuto all’F1 Show di Sky Sports UK, Nico Rosberg ha svelato quella che, a suo avviso, potrebbe essere la cura ai mali della Rossa, Parecchi anni fa, un certo Flavio Briatore aveva dichiarato che se in Ferrari si fossero dotati di una base di lavoro in Inghilterra avrebbero ottenuto molti più risultati. Evidentemente questa pazza idea di tanto in tanto torna di moda e l’iridato 2016 l’ha voluta riproporre seppur con beneficio d’inventario.
“Il livello interno non è paragonabile a quello di squadre britanniche come la Mercedes. Ogni volta che Lewis aveva un problema andava a parlare direttamente con il responsabile Toto Wolff il quale prendeva subito una decisione. A Maranello decidono in tanti ed è tutto più difficile”, le parole del tedesco. Trasferire parte dei reparti nel Regno Unito potrebbe essere utile, ma probabilmente non sufficiente ad allineare la Scuderia alla concorrenza.

“Ho sentito che starebbero valutando la possibilità di aprire un distaccamento nella motorsport valley. In realtà il vero problema è a livello comunicativo. Le due sedi dovrebbero essere in continuo contatto e forse questo non è possibile”, la sentenza del 39enne che, a questo punto intravede per la Rossa un prossimo futuro altrettanto tribolato