FIAT, critiche per il futuro dell’azienda e addio all’Italia: è un vero caos, la posizione è durissima.
Le tensioni tra l’Italia e Stellantis e le scelte fatte per quanto riguarda la FIAT non sono mancate nell’ultimo periodo. Le critiche sulle strategie intraprese dall’azienda italiana però risalgono a ben prima della fusione che ha dato origine al gruppo. Da tempo infatti è al centro del dibattito la decisione della casa automobilistica di spostare sempre più attività all’estero, una situazione che è continuata con Stellantis e ha portato alle preoccupazioni attuali sul futuro dell’automotive in Italia.
FIAT è stata accusata a più riprese nell’ultimo ventennio di avere perso la propria italianità e la sua identità che era stata un punto di forza nel corso della sua lunga e fortunata storia. Dal canto suo, l’azienda (così come Stellantis oggi) si è sempre difesa assicurando di avere agito sempre nel migliore interesse della FIAT e con il fine di riuscire a traghettare l’azienda in un futuro sempre più ricco di contendenti e orientato verso orizzonti internazionali e non solo locali.
Sull’argomento, con parole molto dure, nelle ultime ore si è espresso una vecchia conoscenza del marchio italiano, un nome di spicco per l’industria dei motori italiana che ha aspramente criticato la FIAT e ha allarmato sulla situazione dell’industria italiana.
Montezemolo, dure critiche alla FIAT
L’ex presidente di FIAT e Ferrari Luca Cordero di Montezemolo si è espresso duramente nei confronti della FIAT e delle scelte dirigenzialifatte dal gruppo Stellantis: “Mi rattrista vedere un’industria che non c’è più” ha detto, come riporta il portale torinocronaca.it “La Lancia poteva essere come la BMW per il nostro paese, ed ora si produce all’estero così come un simbolo italiano come la Fiat 600” ha detto. I marchi italiani avrebbero insomma perso il loro smalto. “Fiat non c’è più, Maserati e Lancia stessa cosa. Nel nostro paese ci sono solo fabbriche vuote e cassa integrazione” ha tuonato.
Secondo Montezemolo bisognerebbe indignarsi per la situazione degli stabilimenti italiani: “Ma c’è silenzio”. Non ha risparmiato critiche alle scelte dirigenziali: “Le Ferrari oggi sono disegnate da chi non ha mai ideato un’auto prima”. Non manca una stoccata a John Elkann: “I veri imprenditori rischiano i propri soldi e non quelli dello stato”. Insomma, parole dure che lasciano intendere una separazione non troppo idilliaca con il mondo FIAT e Ferrari e con l’industria italiana e che preoccupano per il futuro delle aziende automobilistiche che hanno fatto la storia del nostro paese.