FIAT, finisce tutto in fumo: il dramma si è consumato definitivamente

FIAT, brutte notizie per l’azienda: è ufficiale, preoccupazione tra i lavoratori dell’azienda. Ecco che cosa sta succedendo. 

Stellantis sta attraversando un periodo non semplice della sua storia. Lo scorso anno per il gruppo è stato molto complicato dal punto di vista delle vendite. La crisi dell’automotive europeo, messo a dura prova dalla conrorrenza cinese, dagli alti costi della transizione elettrica e da una domanda che fatica a decollare, ha influito anche sui numeri del gruppo.

A questo si sono aggiunti altri problemi per Stellantis, che sul finire dello scorso anno ha dovuto fare i conti con l’addio anticipato dell’amministratore delegato Tavares. Oggi Stellantis sta cercando il sostituto del dirigente portoghese, che dovrebbe essere annunciato a breve, e intende ripartire più forte che mai dopo la frenata sulle vendite.

Il 2024 è stato anche l’anno della diatriba con il governo Meloni, con le accuse a Stellantis di voler delocalizzare le proprie aziende e le proprie attività e di non rispettare gli accordi sul fronte degli stabilimenti italiani. Accuse che Stellantis ha sempre respinto, ribadendo l’importanza del nostro paese nelle strategie dell’azienda. Tra i temi di discussione tra governo e Stellantis c’è era stata anche la Gigafactory di Termoli, per il quale dovevano essere stanziati i fondi del PNRR salvo poi essere dirottati altrove visto lo stallo del progetto.  Adesso le notizie che arrivano dallo storico stabilimento non sono certo rassicuranti

FIAT, brutte notizie per lo stabilimento di Termoli

Come si legge su ClubAlfa, lo stabilimento di Termoli sta gradualmente dismettendo. Il numero di lavoratori, un tempo 3.500, è destinato ad essere nettamente più basso rispetto al passato. La situazione ha allarmato i sindacati e i lavoratori, che hanno lamentato la tragica situazione dello stabilimento.

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FIAT, brutte notizie per lo stabilimento di Termoli (AnsaFoto) – derapate.allaguida.it

“Da giugno o luglio non ci sarà più nulla da assemblare” mettono in guardia i sindacati. Il progetto della gigafactory sembra essere sparito nel nulla, lo scorso mese in seguito al calo della domanda ha fermato la produzione del Nettuno V6 per Maserati e del GME per Alfa Romeo, e il poco che è rimasto è quanto mai incerto. Le immagini dei camion con le componenti dismesse hanno certamente allarmato tutto l’automotive italiano, che vede una sua eccellenza come Termoli via via perdere pezzi. Termoli, ora, è appesa con tutta sé stessa alla FIAT 500 e alla versione ibrida che dovrebbe arrivare nei prossimi mesi, con la speranza che basti a invertire le cose e a far tornare lo stabilimento ai fasti di un tempo.

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