Il rilancio della Fiat passerà per due modelli iconici del marchio. Il piano è poco chiaro, ma gli stabilimenti italiani saranno cruciali.
Si è da poco concluso l’evento Atreju, allestito dalle organizzazioni dei di partiti di destra italiani e fondato da Giorgia Meloni. In tale contesto, si sono avvicendati vali personaggi di spicco nell’imprenditoria del nostro Paese, tra cui anche Giuseppe Manca, il direttore delle risorse umane e delle relazioni industriali di Stellantis. Il dirigente si è concentrato anche sul piano di rilancio della FIAT, ancora nebuloso ma che sembra delinearsi verso delle direttive ben precise.
Per poter far crescere la Fiat ulteriormente e per superare la crisi di vendite che alcuni modelli elettrici hanno riscontrato, 500e su tutti, l’idea di Manca è apparsa ancora vaga. Eppure, recentemente il numero uno del Gruppo italofrancese in Europa, Jean Philippe Imparato, ha rassicurato i sindacati sulla possibilità che in Italia avverrà la produzione all’interno di un segmento di massa. Oltre che a Mirafiori, questa attività verrà molto probabilmente allargata fino a Pomigliano.
Manca, ad Atreju, ha voluto mantenere la linea indicata da Imparato, sottolineando però che Stellantis dovrà “monitorare il mercato” per capire come agire (Fonte: Clubalfa.it). Di certo, però, il Gruppo punta a ridurre del 50% gli attuali costi di produzione. Questa impresa è alquanto ardua, ma potrebbe esser possibile puntando in special modo su due modelli iconici della Fiat. Il marchio torinese, guidato da Oivier Francois, ha fatto registrare alcuni record di vendite in Italia da cui si dovrà ripartire, specie per dare man forte agli stabilimenti nostrani in cui i lavoratori versano in un momento di enorme incertezza per il loro futuro occupazionale.
Fiat, Imparato rassicura l’Italia per il rilancio
L’attesa per il Piano Italia di Stellantis è altissima e in queste ore se ne sta parlando in maniera concitata. Bisognerà attendere gli sviluppi del tavolo fra il governo e il Gruppo per poterlo comprendere al meglio. Intanto, però, si pensa che possano essere le produzioni di 2 modelli della Fiat i cardini fondamentali per il rilancio del settore dell’automotive nel nostro Paese.
Di certo, la prossima produzione delle Fiat 500 sarà determinante per il futuro del comparto, ma probabilmente gli si affiancherà anche quella delle Panda. Le prime delle due lavorazioni si ergeranno sulla versione elettrica della nota city car italiana, la quale è arrivata a quarto anno di vita ma che ha dovuto far fronte a dei risultati sul mercato alquanto preoccupanti. Anche la nuova 500 ibrida, però, entrerà in produzione a breve e si stima possa esser prodotta in circa 100 mila unità. Inoltre, sarà determinante anche lo sviluppo della nuova famiglia delle 500 BEV, il quale dovrebbe avere inizio nel 2030.
Sarà fondamentale anche la futura messa in produzione della Fiat Panda, della quale lo stabilimento di Pomigliano è capace di poter garantire ben il 60% della produzione italiana. Il management di Stellantis ha rassicurato sul fatto che questo modello resterà nello stabilimento campano fino al 2029, anche grazie alla traiettoria di crescita delle vendite registrate nel 2024 (del 17% rispetto al 2023 e grazie alle 110.900 unità vendute nei primi nove mesi dell’anno). Al momento, queste restano solo interpretazioni di quanto riferito dalle direttive di Stellantis, che diverranno più chiare quando il tavolo fra Stellantis e il governo partorirà il Piano Italia tanto atteso.