Con il prossimo anno più spese per gli automobilisti italiani: tre tasse peseranno di più sui bilanci delle famiglie, e cambierà da regione a regione.
E’ stato un fine anno particolarmente ricco di novità per gli automobilisti italiani: le modifiche in vista del prossimo anno sono state molte, non soltanto dal punto di vista normativo, con la nuova riforma del Codice della Strada che è stata approvata ed è già diventata operativa, ma anche dal punto di vista fiscale.
Il governo ha approvato la nuova legge di bilancio e nuove manovre che hanno portato alcune modifiche dal punto di vista fiscale, ma anche su base regionale alcuni enti locali hanno deciso di cambiare le cose. Il portale businessonline.it ha fatto il punto della situazione su quelli che sono i cambiamenti che dal prossimo anno entreranno in vigore e che andranno a pesare di più sulle tasche degli automobilisti italiani.
Tasse, ecco cosa cambia dal prossimo anno
Intanto, gli automobilisti dovranno fare i conti con l’ecotassa, l’imposta finalizzata a diminuire i livelli di inquinamento dell’aria sulla base di quelle che sono le linee guida internazionali in materia di tutela dell’ambiente. Questa punta a disincentivare l’acquisto di auto con alti livelli di emissioni, prevedendo un pagamento di 1.100 euro per ogni modello di nuova immatricolazione che si colloca tra 161 e 175 g/km di CO₂. Il costo aumenta con il salire dell’impatto ambientale del veicolo, e arriva sino a 1.600 euro per emissioni tra 176 e 200 g/km, 2.000 euro per emissioni tra 201 e 250 g/km, e oltre i 2.500 euro per chi supera i 250 g/km.
Sono previste modifiche anche per quanto riguarda le auto aziendali e i vantaggi ad esse legati, i fringe benefit. Per le auto a benzina o diesel, si passerà da 30% al 50% di tassazione, mentre invece ibride ed elettriche godranno di una minore tassazione per via della loro maggiore sostenibilità, rispettivamente il 20% e il 10%.
Infine molte regioni hanno deciso di cambiare le regole per quello che riguarda il bollo auto. In molte zone è stato scelto di agevolare chi per esempio acquistava veicoli elettrici o chi possedeva automobili storiche esonerandolo dal pagamento della tassa. Alcuni amministrazioni regionali hanno deciso di togliere alcune di quelle esenzioni o di limitarne la durata. Anche questo inevitabilmente si traduce in costi in più in base alla zona di provenienza. Il bollo auto infatti è una tassa gestita su base regionale. Anche per il prossimo anno, insomma, i cittadini dovranno purtroppo aggiungere ulteriori costi.