Stavolta si farà. Solo il nome mette i brividi. Grande attesa per l’inatteso ritorno in Formula 1.
Manca ancora una stagione e poi la Formula 1 sarà al centro dell’ennesima rivoluzione tecnica dopo quella che ha portato alla conversione all’ibrido nel 2014. Per l’occasione nuovi costruttori entreranno in gruppo, su tutti Audi, che ha rilevato la storica Sauber, e la General Motors Cadillac gestita da Michael Andretti, undicesimo team sulla griglia dopo un lungo tira e molla con la FIA e le altre Case iscritte.
Nelle ultime ore, però, si è diffusa un’indiscrezione che potrebbe portare ad una sorpresa. Sebbene i dirigenti del marchio si siano premurati di frenare gli entusiasmi ci sarebbe l’intenzione di rientrare nel Mondiale dopo una lunga assenza. Il nome è di quelli altisonanti e se davvero il suo ritorno dovesse essere effettivo sarebbe un grande plus per il Circus, in questo momento bisognoso di recuperare credibilità sportiva.
Spesso accusata di essersi trasformata in un semplice spettacolo e di essersi allontanata dallo spirito sportivo, la classe regina dell’automobilismo potrebbe presto ritrovare un brand di primo piano come Toyota perso al termine del campionato 2009 e nel 2024 riavvicinatosi grazie alla partnership con la Haas per la fornitura di alcune componenti, compreso il simulatore che verrà installato nella sede inglese della scuderia.
Proprio questa collaborazione darà il via al programma TPC per promuovere nuovi talenti e dare loro l’opportunità di guidare una F1. Uno dei primi piloti a beneficiarne è Ryo Hirakawa che, forte del titolo WEC vinto proprio con il marchio, si è aggiudicato un contratto con Alpine per svolgere il ruolo di collaudatore.
Come riferito a Motorsport.com il direttore del programma racing Masaya Kaji al vaglio ci sarebbero le tecnologie attualmente in uso e quelle che debutteranno nel 2026, ma il grande passo potrebbe non avvenire nell’immediato. La sensazione è che si dovrà attendere al 2030, in quanto attualmente il focus aziendale è rivolto verso l’idrogeno e al Mondiale prototipi.
Per il futuro l’interesse è comunque concreto visto che il dirigente ha confessato la volontà di dare vita ad una squadra propria con driver scelti in autonomia. Raggiunto da tale voce il CEO del Formula Ore Group Stefano Domenicali ha predicato la cautela. A suo avviso in tanti avrebbero manifestato l’intenzione di entrare, ma l’opportunità verrà data solo dopo attente e opportune verifiche.
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