Il grande ex gela la Ferrari. I tifosi sono rimasti senza parole. L’annuncio secco su Hamilton e Schumacher lascia di stucco.
In tempi abbastanza recenti, un certo Eddie Jordan, istrionico manager, nonché negli anni ’90 proprietario dell’omonimo team in F1, bocciava con il suo classico stile colorito la scelta della Ferrari di ingaggiare Hamilton per il 2025 sacrificando il costante Sainz. “Nessuno sano di mente lo avrebbe fatto considerato quanto fatto da Carlos nel 2024“, le sue accese parole accompagnate da un giudizio altrettanto tranchant sul presidente John Elkann: “Deve avere le pietre nella testa“.
E’ evidente che la scelta del Cavallino di chiamare un campionissimo da sette titoli iridati, che però ha appena spento le 40 candeline abbia fatto discutere e storcere il naso a molti, motivo per cui, se da un lato non mancano gli estimatori convinti che sarà un valore aggiunto, dall’altro abbiamo i detrattori certi che sarà un buco nell’acqua. Nell’attesa di scoprire quale delle due parti ha ragione, un’altra voce si è aggiunta al coro lasciando tutti stupefatti in quanto è stato tirato in ballo anche Schumacher.
Ralf Schumacher boccia Hamilton, non è un collaudatore
Come ha tenuto a sottolineare il boss del Cavallino Frederic Vasseur in occasione dell’ultima intervista prima delle vacanze invernali, la prossima stagione sarà occasione di nuovi e importanti innesti nel reparto tecnico e non solo. Uno di questi sarà proprio Ham che, per chiudere in bellezza il proprio percorso nel Circus, vorrebbe portarsi a casa l’ottavo sigillo battendo in maniera definitiva il Kaiser di Kerpen al volante della stessa auto che lo ha reso leggendario.
Priva della coppa pilota dal lontanissimo 2007 con Kimi Raikkonen, la Scuderia ha provato a spezzare il digiuno assicurandosi pezzi da novanta come Fernando Alonso e Sebastian Vettel, senza però riuscire nell’intento, ragion per cui questa mossa ha dato da subito dato l’idea di essere un’ultima ratio. Che l’obiettivo possa essere raggiunto o meno, per il fratello di Schumi Ralf qualsiasi paragone non ha ragion d’essere e parlando a Sport1.de ha tenuto a mettere i puntini sulle i.
“Michael sapeva lavorare con gli ingegneri e cucirsi addosso la monoposto, Lewis invece no. Il dirigente Mercedes Toto Wolff ha detto che l’unico compito dei piloti è accelerare, ma forse perché i suoi non sono in grado di dare un input“, la sua dichiarazione. Un altro impedimento è rappresentato dall’essere nuovo del box. “Leclerc è il leader e lo conoscono tutti. Inoltre Michael era giovane e campione in carica quando arrivò“, la stroncatura finale.