Hanno vinto gli automobilisti, addio multe sulle strisce blu: tutte illegittime

Arriva la sentenza definitiva: ecco quando si potrà parcheggiare l’auto sulle strisce blu senza l’obbligo di pagamento del cedolino.

La maggior parte delle città e dei comuni italiani hanno adottato la presenza delle cosiddette strisce blu di parcheggio. Si tratta delle linee continue, di color azzurro acceso, che determinano quali posteggi per auto sono sotto la giurisdizione comunale e segnalano la sosta a pagamento, in determinati giorni della settimana (a seconda dell’indicazione su cartelli appositi).

Un modo che hanno scelto i comuni per ottenere denaro da coloro che visitano una città particolare ed il proprio centro storico. Le strisce blu non sono affatto amate dagli automobilisti, che spesso anche per una breve sosta sono costretti a versare una somma tendenzialmente consistente per parcheggiare la propria vettura.

Non mancano ovviamente le multe e le sanzioni per i parcheggi non pagati al momento della sosta. Ma il giudice di pace, a cui solitamente si fa ricorso per contestare una multa stradale, ha fatto chiarezza su quali siano i casi in cui non è obbligatorio pagare un parcheggio su strisce blu e sia dunque legittima l’eventuale contestazione della multa.

Ecco quando è possibile non pagare la sosta nelle tanto odiate strisce blu

In pratica se un automobilista ha ricevuto una multa per mancato saldo del posteggio sulle strisce blu di un qualsiasi comune italiano, ha tutta la facoltà di presentare ricorso e l’ampia possibilità di vincerlo in questi seguenti casi.

Parchimetro
Ecco quando è possibile non pagare la sosta nelle tanto odiate strisce blu (ansa foto) – Derapate.allaguida.it

Ad esempio se il parchimetro non è funzionante. Ovvero se nelle vicinanze di un posteggio non si nota un dispositivo per il pagamento, con tanto di indicazione e colonnina, che sia perfettamente funzionante. Per ricorso, è necessario allegare le prove concrete di questa mancanza comunale, fotografando il parchimetro rotto e segnalando il gusto alla polizia municipale.

Altro caso di legittimo ricorso è quando il parchimetro non consente il pagamento con carte di credito o bancomat. La legge di Stabilità del 2016 prevede che ogni dispositivo debba essere munito di opzione per il bancomat; anche in questo caso, se segnalato con prove tangibili, si può contestare tranquillamente l’eventuale sanzione.

Oppure anche se non vi sono parcheggi con strisce bianche, ovvero gratuiti e senza l’obbligo di esporre il cedolino del pagamento, nelle vicinanze. Obbligatorio per i comuni infatti alternare in percentuale soste gratuite con quelle a pagamento, a meno che non ci si trovi in zone a traffico limitato o pedonali, dove vige una regola diversa.

Infine se le strisce blu sono poco visibili o cancellate, sempre mostrando prove fotografiche, è assolutamente legittimo contestare la multa, scampando all’ennesimo pagamento automobilistico.

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