I cinesi pronti a “rubare i segreti” dalla FIAT, è un vero prolema per l’automotive europeo: non li ferma nessuno.
L’industria dei motori cinese ha avuto una crescita davvero invidiabile negli ultimi anni. Il paese del Dragone era “fuori dai radar” dei grandi dell’automotive sino a non poco tempo fa, salvo poi colmare rapidamente il terreno (e addirittura scalvalcare) beffando i colossi che sino a quel momento avevano dominato l’industria. Il merito è certamente della aggressiva politica di prezzo delle aziende cinesi, che forti di costi di produzione più bassi hanno potuto lanciare modelli a prezzi bassissimi, impossibili da pareggiare per le aziende europee e statunitensi, alle prese con più vincoli e maggiori costi.
E’ innegabile però che anche la qualità delle automobili cinesi sia cresciuta in modo esponenziale rispetto al passato. I tanti investimenti sulle nuove tecnologie e sull’elettrico hanno ripagato, e oggi i modelli cinesi sono un’alternativa credibile e convincente. Ben lontani dal passato, quando di veicoli provenienti dalla Cina si sentiva parlare più per plagi e copie di modelli europei che non per prodotti di successo sul mercato.
Se oggi, però, la tendenza è cambiata, è anche perché l’industria cinese ha saputo imparare e trarre spunti dall’automotive occidentale, cogliendone i punti di forza e riuscendo a creare modelli che potessero avvicinarsi anche ai gusti di un pubblico internazionale.
L’industria cinese, anche oggi, continua a “rubare i segreti del mestiere” alle rivali, anche tramite quei dirigenti che in passato ne hanno fatto le fortune. Negli ultimi mesi si è sentito spesso di grandi nomi dell’automotive che si sono formati nelle grandi case europee, e che oggi lavorano invece per i grandi gruppi cinesi.
Tra le aziende che hanno portato dalla loro il maggior capitale umano c’è sicuramente BYD, colosso dell’elettrico, che dopo aver conteso a Tesla il trono di maggior produttore di auto elettriche vuole scalare posizioni nelle classifiche di vendita generali e punta ad ampliare la sua presenza nel continente europeo e ad aumentare ulteriormente la sua clientela.
Per farlo, BYD già in passato aveva ingaggiato dei dirigenti che in passato avevano lavorato in FIAT. L’azienda adesso continua su questa strada, e ha annunciato nuovi ingressi nel suo team, tra cui altri ex nomi della casa torinese. Come Gianluca Zampese, ex uomo Stellantis che è stato nominato nuovo European LCV Manager e LCV Country Manager Italy, che si aggiunge a Alfredo De Aza, Grosso, e soprattutto Alfredo Altavilla, storico braccio destro di Marchionne. Tutti cresciuti tra FIAT e Stellantis, e oggi pronti a fare le fortune della rivale cinese.
L'auto elettrica più venduta non è né Tesla né Byd, che sorpresa: la conoscono in…
I camper sono da tempo sempre più richiesti, con questo full optional che ora costa…
La Ferrari continua a guardare al futuro, con la Cina che diventa una soluzione possibile.…
Il Codice della Strada sta cambiando moltissimo il regolamento, con il divieto di sosta che…
Il venerdì in Ungheria evidenzia una McLaren nettamente sopra alle altre, con Norris che è…
Stellantis passa a pieni voti il test: questo fuoristrada è super affidabile. Garanzie dal punto…