Rivoluzione in vista per i distributori di benzina su strada. Con queste novità sarà tutto diverso rispetto a prima.
Dura la vita per il mercato automobilistico, soprattutto in Europa e negli ultimi dodici mesi. Il 2024 è stato un anno burrascoso e molto delicato per quanto riguarda la vendita di modelli nuovi di zecca. Una recessione che ha riguardato tantissimi marchi, i quali hanno chiuso la stagione con una percentuale negativa rispetto al 2023.
Colpa dei prezzi molto elevati dei modelli automobilistici proposti dal mercato; un aumento che ovviamente ha influito sulle vendite, con moltissime persone che hanno preferito rivolgersi al mercato dell’usato. Inoltre la tanto discussa transizione ecologica e la produzione di numerose auto elettriche non sta convincendo appieno i clienti.
Un caos che per forza di cose sta riguardando da vicino anche il rifornimento di carburante. Fare benzina o diesel nella consueta pompa rischia di diventare qualcosa di obsoleto, soprattutto se dovesse venire confermato lo stop generale del 2035 alle vetture con motore a combusione interna. E pensare che alcuni benzinai stanno già scomparendo, diventando altro.
Pompa di benzina addio: arriva la prima rivoluzione dalla Spagna
Con l’avvento dell’elettrificazione automobilistica, che come detto dovrebbe togliere di mezzo tutto il parco macchine con motori endotermici, rischiano di scomparire anche i distributori di carburante come li conosciamo da sempre. Niente più rifornimento classico, con pompe di benzina o gasolio attivabili o automaticamente in versione self o con l’ausilio del classico benzinaio.
Il primo caso di questa rivoluzione totale arriva dalla Spagna, precisamente da una pompa di benzina di Cordoba. C’è di mezzo lo zampino di Tesla, la casa automobilistica che ha puntato da subito tutto sull’elettrico. La società di Elon Musk ha trasformato un vecchio distributore Shell in una spettacolare e innovativa stazione Supercharger, per la ricarica elettrica delle auto del marchio.
La stazione è davvero incredibile: 8 colonnine di ricarica con tecnologia Supercharger V3 da 250 kW di potenza massima. Un esempio di come si potrebbero convertire i tanti benzinai che popolano le nostre strade. Ma la transizione è ancora lunga, visto che nel nostro paese sono presenti solo colonnine semi-isolate, che rubano il posto ai parcheggi e che dunque sono mal viste da molti cittadini.
Senza dimenticare lo scetticismo sulle ricariche elettriche in sé, le quali necessitano di molto tempo in più rispetto al classico rifornimento di carburante fossile. Basti pensare che uno sciopero dei dipendenti Tesla in Svezia ha letteralmente mandato in tilt il servizio dei Supercharger per ore.