Continuano le novità nel mondo delle auto e ora ci sono altre soluzioni che possono rimpiazzare il classico elettrico.
Ciò che ha una rilevanza fondamentale in questi anni, è indubbiamente il voler abbattere le emissioni di CO2, in modo tale da poter dare forma a un mondo che possa essere ecologico e totalmente neutro nel suo impatto con l’ambiente. Non si tratta di certo di un’impresa facile, ma ci si deve provare.
Si tratta di un processo lungo e per il quale si deve cercare in tutti i modi di sfruttare ogni possibile strumento a propria disposizione. Volersi limitare solo a una tecnologia sarebbe un errore imperdonabile, per questo motivo le grandi case non stanno portando avanti solo il progetto elettrico, ma dimostrano di voler ampliare gli orizzonti.
Non sono solo i colossi del settore che puntano in questa direzione, ma ormai sono anche le Università che danno vita a delle innovazioni a dir poco straordinarie. L’ultimo caso è quello che giunge direttamente dall’Università tedesca di Aquisgrana, con questa che, grazie al Team Sonnewagen (Squadra del carro solare), ha trovato il modo di creare una delle auto più assurde mai viste fino a questo momento, con la sua ricarica che può cambiare il mondo.
Una delle principali accuse che viene rivolta alle auto elettriche è legata alla batteria di queste auto, non solo per le ricariche molto lunghe, ma allo stesso tempo anche per l’inquinamento che provoca il suo smaltimento. Ecco allora che ad Aquisgrana è nato l’Adelie, un modello che nasce dal lavoro tra gli studenti tedeschi e Covestro, azienda teutonica che ha avuto un ruolo determinante nello sviluppo.
Il ruolo di Covestro non si è limitato solo al mero aspetto finanziario, ma grazie a essa c’è stata la possibilità di avere a disposizione i componenti di vario genere. Tra questi spiccano per esempio l’involucro che contiene la batteria e le lacche per la verniciature, con queste che devono essere a basso impatto ambientale.
Con l‘Adelie siamo di fronte a un triciclo con un design futuristico e innovativo, con la sua lunghezza che si stanzia sui 4 metri ed è ricoperto da 4 metri quadrati di celle solari. Ciò garantisce così un’efficienza globale del 25%, con l’autonomia che può essere così di 700 km e non è male anche la velocità di punta che si stanzia sui 136 km/h. La realizzazione, come spiega lo studente Leon Rahmen, avviene con la stampante 3D, il che permette di produrre piccole quantità senza sprecare materiale, con questa innovazione che è a dir poco geniale.
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