Idrogeno ed elettrico, addio. Un colosso dell’auto punta tutto su una soluzione che nessuno si aspettava.
L’industria automobilistica si trova a un bivio che pochi avrebbero previsto solo qualche anno fa. Se da una parte le normative sulle emissioni si fanno sempre più stringenti, dall’altra la corsa all’elettrico sembra rallentare, lasciando spazio a nuove alternative.
Proprio mentre il dibattito su quale sarà il carburante del domani si fa più acceso, dagli Stati Uniti arriva una svolta che potrebbe riscrivere le regole del gioco. Un investimento mastodontico, sei miliardi di dollari, mette fine alle illusioni sull’idrogeno e rilancia una vecchia conoscenza in una veste tutta nuova.
Per anni si è pensato che i motori a combustione interna fossero destinati a scomparire, soppiantati dall’avanzata inarrestabile dei veicoli elettrici. E in effetti, i numeri parlano chiaro: le auto a batteria hanno contribuito a ridurre le emissioni e a migliorare l’efficienza energetica, soprattutto in un paese come gli Stati Uniti, dove il settore dei trasporti pesa in modo significativo sull’inquinamento globale.
Eppure la realtà è più sfumata di quanto si creda. Mentre molti si sono affrettati a dichiarare il tramonto dei motori tradizionali, alcuni costruttori hanno continuato a lavorare sottotraccia, puntando su soluzioni ibride e su carburanti alternativi.
Ed è qui che entra in scena Stellantis, gigante mondiale dell’auto, che ha deciso di investire ben sei miliardi di dollari nello sviluppo di una nuova generazione di motori flex-fuel, capaci di funzionare anche con etanolo.
Un nome che a molti ricorda i biocarburanti del passato, ma che oggi torna protagonista grazie a tecnologie più evolute e a una rinnovata attenzione per l’ambiente. Stellantis, che già può vantare marchi come Alfa Romeo, FIAT, Citroën e Jeep, non si limita a seguire la moda del momento: in Sud America, dove la domanda di soluzioni sostenibili è in crescita, è pronta a lanciare quaranta nuovi modelli focalizzati proprio sui biocarburanti.
Ma perché proprio l’etanolo? I vantaggi sono molteplici: riduce la dipendenza dal petrolio, abbassa le emissioni nocive e rappresenta una fonte rinnovabile, sempre disponibile. Non solo: produrlo e trasportarlo costa meno rispetto al classico carburante fossile, e se abbinato alla benzina può persino migliorare le prestazioni dei motori.
LAmerica scommette su una strada alternativa, lasciando da parte le promesse non mantenute dell’idrogeno e le incertezze dell’elettrico. E lo fa con la forza di un investimento che non ha precedenti, affidandosi a una tecnologia che sa rinnovarsi e che potrebbe, ancora una volta, cambiare il modo in cui pensiamo all’auto del futuro.
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