Le novità per gli automobilisti non mancano mai e dal 18 ottobre vi sarà una rivoluzione.
La mobilità in Italia sta subendo una serie di importanti cambiamenti, partendo dal fatto che sempre più zone sono considerate inaccessibili. Le ZTL si fanno sempre più frequenti in tutta Italia, con questo che sta creando non poche difficoltà e inoltre non ci si deve dimenticare nemmeno come gli autovelox siano sempre più numerosi.
Del resto siamo la nazione che usufruisce maggiormente di questo dispositivi, tanto è vero che l’Italia è seconda solo a Russia e Brasile, di fatto a due Continenti, e per quanto riguarda la proporzione legata all’estensione del territorio è senza dubbio la numero uno in questa classifica.
Il problema è che in molti casi si è esagerato con questa pratica e per renderla quanto più veloce possibile non si è fatto tutto a regola d’arte. In tante occasione infatti i cittadini hanno dovuto pagare delle multe derivate da autovelox non omologati. Solo nel caso di ricorso la multa sarebbe stata tolta e ora la situazione si complica al punto tale da far scattare l’allarme.
Rischio stop per gli autovelox. il 18 ottobre è la data da segnare sul calendario
Non si riesce a trovare una soluzione attorno agli autovelox, con i cittadini che ormai hanno capito come il ricorso può togliere la sanzione quasi in automatico. I Tribunali italiani sono già pieni di cause che durano da anni, dunque non è di certo il caso di rallentare ulteriormente le pratiche per una questione del genere.

Il Codacons dunque ci vuole vederci sempre più chiaro, ma ora sembra che sia il caso di arrivare alla soluzione finale. Infatti il Codacons potrebbe portare allo spegnimento degli autovelox in Italia dal 18 ottobre, visto come con il nuovo Decreto Infrastrutture, la Legge 105/2025, evidenzia come sia necessario per i Comuni e le Regioni censire tutti quelli che sono gli autovelox sparsi in Italia.
Il decreto sarà attuativo dal 19 agosto, visto come la Legge è entrata in vigore il 20 luglio. Da quella data i Comuni avranno 60 giorni di tempo per adeguarsi, e chi non consegnerà i dati corretti non avrà modo di poter usufruire di questi dispositivi. Un danno enorme sia per quanto riguarda la sicurezza dei cittadini che per gli introiti delle casse comunali, dunque è nell’interesse di tutti che si arrivi a una soluzione rapida.