Il gigante dell’auto è in ginocchio: crollo pari ad oltre 1 miliardo

Un colosso dell’automotive costretto a fare i conti con una frenata imprevista: nessuno si aspettava un crollo di queste proporzioni.

Non è bastata la solidità del marchio né il peso della tradizione: quello che sta attraversando General Motors è un periodo ben più difficile del previsto. Durante la presentazione dei dati finanziari del secondo trimestre 2025, è emerso un quadro tutt’altro che rassicurante: un buco da oltre 1 miliardo di dollari in soli tre mesi, attribuito direttamente all’impatto delle tariffe sulle importazioni.

Nonostante i numeri sembravano positivi e le vendite in primavera abbiano tenuto alta la domanda, la casa di Detroit si è ritrovata a dover affrontare una situazione più che spinosa, con future perdite annunciate già nelle prossime settimane. L’attesa cresce, ma le risposte definitive arriveranno solo nei prossimi mesi.

General Motors, un crollo da un miliardo

L’ultima trimestrale firmata GM mette nero su bianco un dato che pesa come un macigno: il calo di profitti da 1,1 miliardi di dollari rispetto all’anno precedente. La causa? Nessun mistero: da Detroit spiegano apertamente che il colpo è arrivato dalle tariffe sulle importazioni, una situazione che rischia di aggravarsi ulteriormente entro la fine dell’anno.

Crolla gigante
General Motors perde un miliardo (General Motors) derapateallaguida.it

I vertici dell’azienda, però, non si sono lasciati abbattere. Mary Barra, amministratrice delegata, assieme al direttore finanziario Paul Jacobson, nel corso della tradizionale call con gli analisti, hanno mostrato un atteggiamento positivo, forti di un risultato comunque superiore alle aspettative: nei primi sei mesi del 2025 il fatturato ha toccato quota 91 miliardi di dollari, mai così in alto.

Questo slancio è stato sostenuto soprattutto dalle vendite registrate tra aprile e maggio, quando tanti clienti hanno accelerato l’acquisto di auto temendo rincari imminenti. I SUV, in particolare, si sono confermati il traino della crescita: spiccano le performance della Equinox, che ha segnato un +20% rispetto all’anno passato.

Non solo motori tradizionali: General Motors ha rivendicato anche buoni risultati nel settore delle auto elettriche. Chevrolet si è affermata come secondo marchio per volumi EV nel mercato USA durante il secondo trimestre, mentre il brand di lusso Cadillac si è piazzato al quinto posto.

Eppure, l’ombra della perdita degli incentivi federali sugli elettrici incombe e rallenta la corsa, con volumi destinati — secondo lo stesso management — a ridursi nei prossimi mesi. Nonostante tutto, la direzione crede ancora fermamente nello sviluppo dell’elettrico puntando su una produzione flessibile, investimenti sulle batterie e misure mirate a recuperare marginalità.

Il quadro, però, resta segnato dall’incertezza: le tariffe rappresentano un ostacolo serio e secondo le stime interne, a fine 2025 la perdita globale potrebbe arrivare a 4-5 miliardi di dollari, dei quali ben 2 miliardi legati ai modelli prodotti in Corea (come Trailblazer, Trax, Encore GX ed Envista).

Dietro le quinte, GM lavora a nuove strategie produttive e logistiche, per tentare di limitare gli effetti dei dazi fino al 30%. Un obiettivo ambizioso, che però non potrà essere raggiunto da un giorno all’altro. La sfida è appena cominciata e per il gigante americano, il sentiero verso il rilancio è ancora tutto in salita.

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