Questo nuovo motore italiano è la chiave: così la Cina non fa più paura, è super sostenibile e ha prestazioni incredibili.
La transizione elettrica sta creando non pochi problemi all’industria europea. Gli alti costi di produzione, e gli investimenti tardivi da parte del nostro continente su questo tipo di tecnologia, hanno complicato le cose per le nostre aziende. Oggi ci si trova a rincorrere competitors che hanno ormai consolidato una posizione di leadership nel segmento, come per esempio Tesla. E però soprattutto l’avanzata delle aziende che arrivano dalla Cina ad avere avuto un enorme impatto sui numeri di vendita delle vetture a batteria del nostro continente.
Da Pechino hanno investito a lungo nell’elettrico. Grazie a bassi costi di produzione e ai tanti aiuti da parte dello stato, sono riusciti ad esportare modelli dal bassissimo costo, che con il tempo sono diventate sempre più gettonati nel nostro continente, a fronte di una produzione interna ben più costosa e meno conveniente. Non solo, la Cina ha assunto una posizione di leadership anche per quanto riguarda la produzione di batterie delle auto elettriche e l’esportazione dei materiali necessari a produrla.
Un vantaggio competitivo ed economico davvero enorme. Ecco perché molti stati europei, tra cui l’italia, sono così titubanti nei confronti della norma che ferma la produzione di auto con motore a combustione, temendo che questo possa trasformarsi in un autogol e in un vantaggio competitivo per la Cina. Una nuova invenzione che arriva dall’italia potebbe però cambiare le cose in questo senso.
La nuova invenzione italiana svolta tutto: ci salva dalla Cina
Oggi, come detto, l’Europa è strettamente legata alla Cina. Il paese del Dragone infatti detiene il 37% delle riserve globali di terre rare, un gruppo di 17 elementi chimici della famiglia dei metalli che compongono in parte i magneti permanenti. In quanto principale produttore ed esportatore delle materie prime necessarie alla realizzazione delle batterie, la Cina aveva come detto un vantaggio non da poco.
Il polo industriale Green Silence, composto dalle tre aziende italiane Settima Meccanica, Spin e Motive, ha presentato la prima generazione di Spinrel, motore elettrico che non utilizza terre rare ed elimina i magneti permanenti. Questo motore funziona grazie ad un’alternanza di cavità (accuratamente studiate) e pieni d’aria, e non come avviene di solito con i flussi magnetici derivati da magneti permanenti. L’Italia, insomma, sta lavorando ad una tecnologia che se venisse confermata sarebbe davvero importante per il futuro dell’automotive europeo