La truffa scoperta al distributore di benzina sta facendo infuriare tutti gli automobilisti: le associazioni passano all’attacco.
Il rifornimento di carburante è sempre una delle spese maggiori per gli italiani. Recarsi al distributore, specialmente negli ultimi anni, significa svuotare il portafogli a causa del prezzo ormai elevato di benzina e diesel. Ma non è tutto: sono tanti gli automobilisti che hanno notato un aspetto che fa parecchio arrabbiare.
Quando vengono annunciati, gli aumenti nel costo dei carburanti sono praticamente immediati: nel caso dei ribassi, invece, pare che non arrivino mai. Nemmeno la variazione delle accise ha portato cambiamenti significativi, nonostante il rialzo del prezzo del gasolio avrebbe effettivamente dovuto far scattare un meccanismo compensativo, ovvero il calo del prezzo del benzina.
Niente di tutto questo: molte associazioni dei consumatori fanno infatti notare che il prezzo del diesel è salito in seguito alla variazione delle accise, ma il costo della benzina è rimasto invariato. Eppure lo scorso 14 maggio era stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto interministeriale di MASE e MEF che dava praticamente il via al graduale allineamento tra il costo del diesel e quello della ‘verde’.
Truffa al distributore di benzina: associazioni sul piede di guerra
Entro il 2030 le due aliquote dovranno avere lo stesso valore: per questo dal 15 maggio 2025 l’aliquota della benzina doveva scendere di 1,5 centesimi per litro mentre quella del diesel doveva salire di 1,5 centesimi per litro. Finora, però, si registra solo l’aumento del diesel: la benzina non è affatto calata, come denuncia il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona.

In autostrada, come spiegato proprio da Dona, il calo della benzina self-service è stato di 0,1 centesimi, mentre il gasolio è aumentato di 1,5 centesimi per litro (come previsto). Analizzando i prezzi medi delle varie regioni l’Unione Nazionale Consumatori fa notare che la benzina è scesa di soli 0,4 centesimi, mentre il diesel è salito di 1,3 centesimi per litro.
Anche il Codacons ha notato questa profonda discrepanza e ha già fatto sapere di voler presentare un esposto a 104 Procure della Repubblica per aprire indagini “alla luce delle possibili fattispecie di truffa aggravata e aggiotaggio”. L’associazione parla di “modifiche non omogenee”, con riduzioni minime del prezzo della benzina sia sulla rete stradale che su quella autostradale. Tutto il contrario del gasolio, che invece “ha registrato un deciso rialzo come effetto della misura fiscale, portando un pieno a costare 0,915 euro in più a vettura”.