L’incentivo del Governo per convertire la propria auto da benzina a metano o GPL può essere ancora sfruttato: ci sono tantissimi soldi.
Negli ultimi anni gli automobilisti hanno dovuto fare i conti con frequenti rincari sul prezzo della benzina. Questi aumenti pesano molto sul bilancio mensile e per questo in tanti hanno cominciato a valutare soluzioni alternative, tra cui l’installazione di un impianto di alimentazione a GPL o metano.
Quest’anno gli incentivi auto venivano oltretutto incontro, dato che tra i vari ecobonus promossi dal governo c’è anche il sostanzioso contributo destinato proprio a coloro intenzionati a installare un impianto a GPL o metano sulla propria auto benzina o diesel (fino a Euro 4).
Stando ai dati, dallo scorso 1 luglio – ovvero dal giorno in cui sono partite le prenotazioni per richiedere l’incentivo – dei 4 milioni di euro disponibili per la conversione in GPL ne sono stati usati 2,632. Va molto peggio per le conversioni in metano: solo 20.000 euro utilizzati su 6 milioni stanziati. Proprio in seguito all’evidente disinteresse per l’installazione di impianti a metano il ministero delle Imprese e del Made in Italy ha deciso di dirottare quei fondi sul GPL (dove invece c’è più richiesta) tramite un nuovo decreto.
Nuovo bonus per gli italiani: tanti soldi a disposizione
Nel precedente decreto era stata prevista la possibilità di modificare le risorse disponibili tramite un altro decreto direttoriale. Il monitoraggio dello scorso 15 settembre ha fatto emergere che fino a quella data le richieste per la conversione in metano erano state appena 16; al contrario le richieste per installare un impianto a GPL stavano quasi per raggiungere quota 6.000.
Dati che hanno convinto il Ministero delle Imprese e del Made in Italy a modificare la ripartizione delle risorse, destinando al metano solo il 30% dello stanziamento totale. Per farla breve, se in un primo momento si era deciso di ripartire i 10 milioni di euro stanziati per questo incentivo in 6 milioni per l’installazione di un impianto a metano e 4 milioni per l’installazione di un impianto a GPL, ora la nuova suddivisione prevede che tre dei 10 milioni siano destinati alla conversione in metano e ben 7 a quella in GPL.
E non è tutto, perché questa modifica del Ministero ha anche cancellato il termine dei 120 giorni in cui gli installatori avrebbero dovuto confermare l’operazione, partendo dalla prenotazione dei contributi. I ritardi nei collaudi dei nuovi impianti non consentivano di rispettare questa tempistica.