Incubo Stellantis, costretti a chiuderla: in fumo centinaia di milioni di euro, è un fallimento epocale

Stellantis negli anni si è trovata a dover fare i conti con delle problematiche di vario genere e ora c’è un fallimento pazzesco.

Nell’ultimo periodo non è di certo semplice portare avanti un piano d’azione per un grande colosso del settore delle auto. I cambiamenti legati alle Leggi stanno mettendo in profonda crisi le società e spesso e volentieri sono delle normative che sono ben lontane dalle logiche di mercato.

Accade dunque spesso che alcuni progetti non riescano a dare i risultati sperati e questo capita anche quando si ha a che fare con dei colossi come Stellantis. Il gruppo italo francese da anni sta cercando di riprendersi dopo un periodo di certo non facile, tanto è vero che di recente ha dato una forte sterzata al proprio organigramma dirigenziale.

Ci sono diversi progetti che purtroppo non hanno dato i risultati attesi e uno di questi è legato alla piattaforma Giorgio. Questa avrebbe dovuto dare smalto e prestigio all‘Alfa Romeo Giulia ridando lustro anche a Maserati, ma purtroppo alla fine non ha fatto altro se non diventare un buco nell’acqua pesante del marchio.

Piattaforma Giorgio: l’investimento miliardario non sempre paga

L’intento di portare avanti il progetto della piattaforma Giorgio era nell’ottica di poter dare vita a un’iniziativa che avrebbe rilanciato Alfa Romeo, Maserati e più in generale tutto Stellantis. A distanza di anni però il bilancio è davvero ben lontano dall’essere positivo, considerando infatti come la svalutazione abbia ormai oltrepassato i 550 milioni di euro.

Alfa Romeo Giulia berlina auto
Piattaforma Giorgio: l’investimento miliardario non sempre paga (Alfa Romeo Press Media – derapate.allaguida.it)

La piattaforma era nata ancora nel 2015, quando Stellantis non c’era ancora e doveva essere un progetto per elevare FCA, almeno questo era ciò che riteneva l’allora CEO Sergio Marchionne. Infatti avrebbe dovuto essere l’investimento su delle berline sportive e che in qualche modo avrebbe dovuto avvicinare nell’immaginario collettivo sempre di più l’Alfa Romeo alle grandi case tedesche.

Si trattava di un progetto che avrebbe sviluppato un piano legato alla trazione posteriore e integrale, con quest’ultimo che avrebbe dovuto essere una sorta di marchio di fabbrica. Il lancio sul mercato ci fu nel 2016 sulla Giulia, per poi aggiungerlo l’anno seguente anche sul SUV della Stelvio. Alla fine però non ci furono i risultati sperati, con le vendite che si stanziarono sui 120 mila esemplari all’anno, mentre i piani industriali parlavano di 400 mila. Non si è andati vicini nemmeno alla metà, con il progetto legata alla piattaforma Giorgio che non è mai decollato, essendo nato anche in un periodo di transizione motoristica.

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