Nissan pronta a chiudere: la notizia preoccupa i lavoratori dell’azienda giapponese, ecco cosa sta succedendo.
I costi della transizione elettrica, che si traducono in alti prezzi di listino e di conseguenza in una clientela che fatica ad essere conquistata (anche per via degli alti costi di listino), e la crescente concorrenza delle molte aziende che arrivano dalla Cina hanno messo in seria difficoltà le case automobilistiche che sino a questo momento hanno dominato l’industria dei motori. A questo si è aggiunto il difficile periodo storico, tra pandemia, conflitti, e le difficili condizioni economiche generali. Per le aziende, insomma, non è facile rimanere al vertice, neanche se si è un colosso del calibro di Nissan.
Il colosso giapponese è da sempre uno dei marchi più innovativi del panorama internazionale. L’azienda giapponese ha saputo rinnovarsi e stare al passo con i tempi presentando soluzioni nuove, ma di recente ha attraversato un momento di difficoltà sul mercato. La possibilità di una fusione con Honda sembrava potesse dare un contributo decisivo per invertire la tendenza e rilanciarsi, ma dopo il brusco stop alle trattative sul fronte organizzativo tutto tace. Intanto Nissan ha avviato il proprio piano di recupero, e questo comporta una ottimizzazione delle risorse e di conseguenza anche purtroppo drastiche decisioni.
Nissan, chiuso lo stabilimento: la decisione dell’azienda
Nissan avrebbe deciso di chiudere il proprio stabilimento in Cina, a Wuhan, a causa del calo della produzione. Lo stabilimento ha una capacità di 300.000 veicoli, e produceva modelli come il veicolo elettrico Ariya e il SUV X-Trail, ma non è riuscito ad ottenere i risultati sperati, con una media di 10.000 veicoli all’anno negli ultimi anni.

Il colosso giapponese risente della crescita incredibile delle aziende locali, ormai sempre più protagoniste anche sul mercato internazionale grazie ai tanti investimenti e ai prezzi favorevoli.
Come riportato da Reuters, Nissan non avrebbe commentato la decisione. Certo è che continuano ad arrivare segnali non certo positivi per l’automotive mondiale. In un’industria sempre più dominata da una Cina che forte di costi di produzione più bassi e aiuti statali può permettersi di avere prezzi di listino insostenibili per gli altri paesi, le difficoltà per le altre aziende sono davvero notevoli, anche se di rinomata affidabilità come Nissan. L’azienda, si legge, ha previsto una perdita netta record tra i 4 e i 5 miliardi di dollari, un segno delle grosse difficoltà del momento attuale che Nissan vuole superare il prima possibile.