Incredibile quello che è successo in casa Jeep, con la notizia che ha lasciato in bocca al lupo in modo del tutto incredibile.
Il Gruppo Stellantis punta moltissimo sul marchio Jeep, con questa realtà che nel corso degli anni ha dimostrato di saper virare in modo sempre più deciso su uno stile considerato “europeo”. La motivazione lo si vede dal fatto che ormai sono sempre di più i SUV che fanno parte di questa gamma, con i fuoristrada e i pick-up che stanno diminuendo.
Non è un caso infatti che dei modelli altamente apprezzati in Europa, con Compass e Renegade, negli USA non riescano ad attecchire come si vorrebbe. Per questo motivo si sta cercando di differenziare quanto più possibile la tipologia di auto tra un Continente e l’altro, con la Jeep che però, un po’ come tutto il Gruppo Stellantis, non sta attraversando il miglior periodo della propria storia.
Lo si vede soprattutto con la gestione della forza lavoro, con questa che risulta essere sempre di meno rispetto al passato. Lavorare per la Jeep una volta era sinonimo di orgoglio e di sicurezza in futuro, ma ora negli USA si sta per prendere una decisione drastica ed epocale, il che porterà a un taglio netto della forza lavoro.
Alla fine non si riesce a trovare una soluzione stabile in questo periodo storico, con i dipendenti delle grandi aziende automobilistiche che devono sempre di più fare i conti con la crisi. Lo si vede anche con il caso della Jeep, con il colosso a stelle e strisce che ha dato vita a un durissimo taglio di ben 1100 dipendenti che lavoravano nella sede dell’Ohio.
Un duro colpo, considerando come in questa sede avviene la produzione della Gladiator, ma ora si è deciso per un drastico taglio della produzione. A spiegare quello che sta accadendo è stata la testata Reuters, con questa che riportato una lettera che è firmata da Stellantis, nella quale si evince come si tratti di una scelta difficile, ma allo stesso tempo indispensabile per poter rimanere competitivi nel settore.
Non sono però sufficienti per placare l’ira di Shawn Fain, ovvero il Presidente degli UAW, Union Automobile Workers, con questi che ha minacciato la possibilità di dare il via a uno sciopero a livello nazionale. Stellantis dunque si ritrova ancora una volta a dover fare i conti con i sindacati in rivolta, con la Jeep che deve fare i conti con una dura batosta.
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