John Elkann, le parole sul governo italiano e Giorgia Meloni sorprendono tutti. Il futuro di Stellantis continua a far discutere.
I rapporti tra Stellantis e il governo italiano sono più tesi che mai. La visita di Carlos Tavares in Parlamento ha scatenato un vero polverone, ma la querelle va avanti ormai da parecchio tempo. Da un lato l’Italia e il nostro esecutivo, che accusano Stellantis di avere spostato molte delle proprie attività all’estero e chiedono certezze sui futuri investimenti visti i tanti problemi, tra cassa integrazione e tagli alla produzione, degli stabilimenti italiani. Dall’altro la holding, che si difende portando alla luce la difficile situazione attuale: alti costi di produzione, una domanda sempre più in difficoltà, pochi aiuti da parte dello stato e le complicazioni sul fronte delle normative costringono ad ottimizzare le risorse e hanno messo un freno generale agli investimenti.
Dopo le parole di Tavares, che ha appunto portato in Parlamento la visione della holding, dalla politica italiana è arrivata la richiesta di far riferire in parlamento John Elkann. Il rapporto tra l’Italia e gli investimenti della famiglia Agnelli è ovviamente secolare, e l’erede di casa FIAT è oggi al timone dell’impero, inclusa Stellantis. Per questo è stata richiesta la sua presenza per fare chiarezza sul futuro.
Stellantis e Elkann hanno però declinato l’invito, sostenendo di non poter aggiungere nulla di più di quanto detto in precedenza da Tavares. La situazione ha attirato diverse critiche sull’erede dell’Avvocato Gianni Agnelli. Elkann è già da tempo nel mirino. La risposta alle accuse, incluse quella della presidente Giorgia Meloni, che ha parlato di mancanza di rispetto.
Il Foglio presenta il punto di vista di John Elkann, indispettito dal fatto che sia ormai all’unanimità bersaglio di critiche e insulti ma intanto allo stesso tempo gli si chieda di restare nel nostro paese e non lasciare l’Italia. Sarebbe in particolare rimasto stupito e amareggiato delle accuse della premier Meloni, e avrebbe rivendicato il rispetto che la famiglia Agnelli ha sempre mostrato per il paese e le istituzioni. “Sono orgoglioso di essere italiano”, è la risposta di Elkann a chi lo accusa.
Il presidente di Stellantis riterrebbe di essere stato scelto come”nemico perfetto”, creato di proposito dal governo e si domanda i motivi del rancore nei suoi confronti, visto che gli stabilimenti italiani, a differenza di quanto fatto da altre aziende, sono tutti ancora attivi e fanno parte delle strategie del gruppo. Stellantis non ritiene vi sia alcun disimpegno.
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