Una finale mondiale accesa come un semaforo verde: motori virtuali al massimo, mani sudate sul volante, strategia al millimetro. In mezzo a tutto, uno sguardo calmo: quello di Jose Serrano.
Fukuoka: crocevia del simracing
Fukuoka è stata il crocevia perfetto per chi ama il simracing. Non solo gare. Anche annunci che spostano il baricentro della stagione. Polyphony Digital ha anticipato che le qualifiche per il prossimo Gran Turismo World Tour partiranno a metà gennaio, con la prima tappa a fine marzo in una location nuova: Abu Dhabi. Una scelta che suona come invito aperto ai talenti del Golfo e non solo. C’è poi la conferma della collaborazione con Hyundai N: in arrivo la Elantra N TCR su Gran Turismo 7 e altre novità virtuali. Non ci sono date definitive pubbliche per tutti i contenuti: lo sviluppatore non ha comunicato tempi più precisi.
Aggiornamenti e novità sul campo
Nel frattempo, la pista ha raccontato molto. L’aggiornamento “Spec III” ha portato nel gioco il Circuit Gilles Villeneuve, e vedere i migliori al mondo aggredire i cordoli di Montréal è stato un test credibile delle nuove dinamiche. È il bello delle GT World Finals: telemetria, rischio, lettura dei consumi. Tutto in diretta, tutto misurabile. Le gare sono rivedibili sul canale YouTube ufficiale di Gran Turismo.
Nations Cup: la domenica perfetta
Jose Serrano arrivava a Fukuoka con 17 punti, cinque più di Pol Urra e sei più di Valerio Gallo. Nelle qualifiche si è preso il terzo tempo. Poi, la svolta. A Spa‑Francorchamps, con prototipi ex Gruppo C e moderni Endurance, è passato al comando già al secondo giro e non ha più mollato. A Montréal, sul nuovissimo Gilles Villeneuve, ha fatto il vuoto: +5 secondi su Takuma Miyazono e +10 su Gallo. Al Nürburgring, nonostante un errore iniziale, ha vinto di strategia. Tre gare. Tre vittorie. Qui la differenza l’ha fatta la gestione delle gomme e la capacità di guidare pulito nel traffico. Risultato: titolo Nations/Nation’s Cup in tasca. Un dominio che si vede di rado a questo livello.
Manufacturers Cup: la nuova era di Porsche
La vigilia aveva suggerito equilibrio. Invece il team Porsche – Shota Sato, José Serrano, Angel Inostroza – ha trasformato le finali in una rincorsa lucida. A Daytona un incidente prima della bandiera rossa ha complicato tutto; ripartenza e P3 finale di Sato, dietro Subaru (Solis) e Mazda (Cardinal). Ad Autopolis, sotto la pioggia, Serrano ha preso il comando al terzo giro e ha chiuso davanti a Urra (Mazda) e Miyazono (Subaru). Sul tracciato omaggio alla Sardegna, Inostroza ha tenuto la 911 lì dove conta: in testa. Da segnalare due italiani in luce: Valerio Gallo terzo con Honda NSX e Giorgio Mangano quinto su Lexus RC F.
La decisione finale a Yas Marina
Tutto si è deciso a Yas Marina, con rotazioni obbligate e tre mescole da incastrare. Nel finale, contatto tra Samuel Cardinal (Mazda) e Sato: penalità di 2 secondi a Mazda. Vittoria a Porsche. È il primo trionfo del marchio nella Manufacturers Cup, e soprattutto la fine dell’egemonia dei costruttori giapponesi in questa competizione. Dato verificabile nei registri ufficiali della GT World Series: nessun marchio non giapponese aveva mai alzato quel trofeo.
Serrano: il dominatore di Fukuoka
Serrano esce da Fukuoka con una doppietta che pesa. Due coppe. Una narrativa chiara: velocità, disciplina, sangue freddo. Viene da chiedersi chi sarà il prossimo a riscrivere il copione. Magari proprio ad Abu Dhabi, quando il sole cala e il circuito si accende di blu: lì, dove il virtuale sembra ancora più reale. E tu, dove metterai i freni al giro buono? Sulla curva successiva o un attimo prima, quando senti che la macchina è tutta dalla tua parte?





