La BMW ora fa sognare gli appassionati e ha dato vita a un motore che supera ogni aspettativa possibile e immaginabile.
Ci sono pochi marchi che si sono imposti nell’immaginario collettivo come ha saputo fare negli anni la BMW, con questa azienda che ha dato vita ad alcune delle più belle auto al mondo. Il suo stile e la sua possenza si sono rivelate uniche nel proprio genere, con una serie di vetture che hanno scritto la storia.
Da Monaco di Baviera non è mai mancata la grande attenzione ai particolari e ai dettagli, ecco allora come mai è stato possibile di recente poter ammirare una serie di splendidi modelli non solo termici, ma anche con i vari carburanti del futuro. L’idrogeno per esempio è una scelta che trova pienamente il parere positivo da parte della casa tedesca, con questa che ha dato il via alla collaborazione con Toyota.
Un legame che sarà in grado di dare vita ad alcune vetture di primissimo piano, ma intanto sono tanti coloro che cercano di prendere spunto dalla BMW. Una di queste è Manhart, con il preparatore tedesco che a quanto pare non era soddisfatto del tutto di un modello eccellente come la M2, infatti era necessario migliorarla ulteriormente.
BMW MH2 700 II: che bolide
Con la M2, la BMW aveva già avuto modo di mettere in mostra un favoloso coupé, con questi che si presentava con una lunghezza da 458 cm, una larghezza da 189 cm e un’altezza da 140 cm, con un peso complessivo che era di 1775 kg. Il motore che monta internamente questa vettura era un sei cilindri da 3000 di cilindrata ed erogazione da 460 cavalli, ma a Manhart non bastavano.
Ecco allora come mai, nella sua versione potenziata e che ha preso il nome di BMW MH2 700 II, il motore aveva modo di erogare fino a un massimo di ben 728 cavalli. Sono diversi gli aggiornamenti che sono stati apportati, partendo per prima cosa dai software Stage 2 e Stage 3, con questi che permettono così una perfetta gestione della centralina.
A renderla ancora più di alto livello ci pensa il fatto che si tratta di un’auto che presenta una livrea in carbonio, il che la rende altamente prestazionale e dannatamente prestazionale. Non sono noti i suoi picchi di velocità, ma con 728 cavalli, non ci sono davvero dubbi sul fatto che si tratterà di un modello in grado di elevare la potenza come pochi altri, con Manhart che ha giocato la carta vincente.