La Ferrari diventa Fiat: l’accordo ha cambiato la storia dell’Italia

Questo accordo ha segnato per sempre la storia dei motori del nostro paese: FIAT e Ferrari sono legate da un piano di vecchia data.

Quando si pensa all’industria delle automobili italiana i primi nomi a venire in mente sono principalmente due: FIAT e Ferrari. Le due aziende si pongono probabilmente agli antipodi come idea e concetto di vettura, ma sono coloro che hanno probabilmente contribuito più di ogni altro a far diventare il nostro paese una potenza anche a livello internazionale nel settore.

La casa torinese rappresenta l’auto popolare, di tutti, economica ed essenziale ed ha avuto un ruolo fondamentale anche nell’espansione economica del nostro paese nel dopoguerra. A Maranello si è invece puntato a modelli esclusivi e di lusso, dalle prestazioni folli e dai costi considerevoli, rappresentando l’eccelenza in ambito motoristico. Eppure, le due icone italiane sono unite da un legame di vecchia data.

Da tempo infatti negli investimenti della famiglia Agnelli, oltre che la FIAT, figura anche la Ferrari. Tutt’oggi John Elkann, erede designato di Gianni Agnelli, è presidente sia di Stellantis (holding di cui fa parte il marchio torinese) che della Ferrari. Ma a quando risale questo legame?

FIAT e Ferrari, un legame di vecchia data

Il primo incontro tra il mondo FIAT e quello Ferrari risale addirittura al 1919, quando l’allora poco più che ventenne Enzo Ferrari si trasferisce a Torino con l’intento di lavorare nella casa piemontese, opportunità che gli venne negata dal direttore del personale. Il resto è storia. Il Drake non si diede per vinto, e arrivò a fondare la leggendaria Ferrari e a diventare uno dei nomi di punta dell’automobilismo mondiale.

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Enzo Ferrari (AnsaFoto) – derapate.allaguida.it

Le strade di Ferrari e della FIAT, però, torneranno ad incrociarsi nel 1969, questa volta per non lasciarsi più. La casa torinese acquistò il 50% delle azioni della casa di Maranello, allora in difficoltà economica, con l’accordo di comprare il restante 40% una volta scomparso Ferrari (circostanza che effettivamente avvenne nel 1988). Il 10% dell’azienda è rimasto invece alla famiglia Ferrari, in particolare al secondogenito di Enzo, Piero Ferrari, oggi vicepresidente della casa del Cavallino.

FIAT e Ferrari  in seguito sono state separate dalla nascita prima di FCA e in seguito dell’universo Stellantis, dal quale la Ferrari è stata tenuta fuori. Resta però ancora oggi il legame tramite Exor e la famiglia Agnelli, che continua ad essere il punto di contatto tra le due realtà e a mantenere vive le tracce di quell’accordo che cambiò per sempre la storia dei motori italiana.

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