Il riarmo ha portato un grande guadagno economico per la famiglia Agnelli, i tragici scenari fanno salire i ricavi dell’azienda.
Ogni giorno riceviamo purtroppo le tragiche notizie e gli aggiornamenti sui conflitti che stanno mettendo in ginocchio il mondo intero. Le atrocità e le terribili immagini che arrivano dall’Ucraina e dal Medio Oriente lasciano senza parole, per le tante vite che vengono ogni giorno distrutte da questa follia. Nella speranza che possa arrivare presto la tanta sospirata pace, non si può che essere allarmati e impauriti da quella che è la situazione di grande tensione che si è venuta a creare in tutto il mondo.
I conflitti presentano un conto salatissimo, non solo dal punto di vista umano (ben più tragico e rilevante) ma anche dal punto di vista economico. L’impatto sui bilanci statali e sui commerci internazionali è devastante. Non per tutti, però: determinati settori crescono anche per effetto delle note vicende che si sono susseguite negli ultimi mesi.
I maggiori investimenti sulla difesa sono una conseguenza diretta di quello che è lo scenario attuale. Anche una delle aziende facente parte di Exor è un esempio di questa tendenza e ha presentato quest’anno un’importante crescita nei profitti.
Iveco, il riarmo fa crescere il profitto
Iveco, di cui Exor detiene il 27,06% del capitale, negli ultimi mesi ha fatto registrare profitti positivi. In particolare, è proprio la sezione legata alla difesa ad avere “trainato” i numeri dell’azienda e ad avere portato in alto il bilancio globale anche per gli altri comparti.
I ricavi del settore sono aumentati di ben 119 milioni, passando da 379 a 498 milioni (+31%) e confermandosi uno dei settori più redditizi per l’azienda, che invece ha dovuto far fronte a un calo dei ricavi rispetto allo scorso anno per quanto riguarda i mezzi di uso civile (come per esempio i camion, nel quale si è invece rilevato un pesante ribasso della domanda).
E’ evidente in questi numeri in crescita per quanto riguarda la difesa l’impatto in particolare del conflitto in Ucraina e del riarmo a seguito delle guerre e delle tensioni internazionali. L’utile per quanto riguarda il comparto è quasi raddoppiato, passando dai 26 milioni dello scorso anno ai 50 di quest’anno (+92%). Iveco Defence Vehicles (Idv), la controllata che fa armamenti terrestri, è stata insomma la chiave per la compagnia per poter riuscire a chiudere la semestrale con un utile netto che è salito da 160 a 174 milioni (+9%).