Era basata su un modello iconico. Ecco la storia di una Lancia che sembrava una Lamborghini.
Quando si pensa al marchio Lancia, la prima cosa che viene in mente sono i rally. La Delta, in particolare, ha rappresentato l’emblema dell’Italia vincente nelle competizioni su asfalto e sterrato degli anni ’80, e come tale è diventata un mito entrando nel cuore degli appassionati per la sua estetica immediatamente riconoscibile e per una potenza che non aveva niente da invidiare a quella offerta dalle competitor tedesche.
Da qui però ad immaginarla simile ad una Lamborghini nella forma e nella sostanza ce ne passa. Ed invece, in un’occasione, per un mero esercizio di stile rimasto un’opera concettuale, un noto designer ha voluto plasmarne una sulle fattezze di un bolide della Casa di Sant’Agata Bolognese e il risultato è stato eclatante quanto affascinante. In realtà la base di partenza è stata una Statos, ma a ben guardarla ricorda proprio una Lambo.
Tutti i segreti della Lancia Bertone Sibilo, la concept car di cui esiste un solo esemplare
Nota come Bertone Sibilo e nata nel 1978, la concept car al centro del nostro articolo è stata realizzata dalla Carrozzeria Bertone e, come detto, ha attinto in lungo e in largo alla Lancia e alla sua meccanica non fosse per il passo, allungato di 10 cm. A colpire sono le linee affilate che coinvolgono tutte le sezioni del veicolo come fosse un corpo unico, ma pure i finestrini in policarbonato fusi nella carrozzeria e la tinta cioccolato che investe i finestrini stessi seppur in maniera sfumata.
Questi ultimi sono caratterizzati da una porzione circolare che può essere fatta scorrere manualmente. Come si può ben comprendere di stranezze questa vettura unica ne presenta parecchie. Altri due esempi sono il mono-tergicristallo che si muove in orizzontale e i fari a scomparsa. Aprendo le portiere le sorprese si sprecano, tanto che sembra di salire su un’automobile contemporanea. Ebbene, tutta la strumentazione è digitale e fruibile tramite due display lunghi che ricordano esattamente quelli di oggi.
Per evitare distrazioni i comandi secondi sono stati posti al centro del volante, prodotto con un calco di gesso per una maggior adattabilità alla presa delle mani. Rimasta esposta al Salone dell’Auto di Torino fino al 2010, questo bolide che potrebbe far invidia ad Elon Musk è ora di proprietà del collezionista Corrado Lopresto.
