Una Defender fa scalpore a Goodwood, stupisce tutti ma soprattutto scandalizza. È già battaglia tra gli appassionati.
Dimenticate la classica immagine della Defender: la scena cambia completamente grazie all’arrivo di una novità che finora non si era mai vista in gamma. La compatta di Land Rover mangia la scena al Festival of Speed con la complicità di un allestimento pensato per spiazzare i puristi e incuriosire i più audaci. A renderla diversa dalle solite non è solo l’aspetto più cattivo, ma la metamorfosi che la porta a scoprirsi come nessun’altra.
L’incontro tra heritage e provocazione si nota subito negli accostamenti e nei dettagli pensati per chi non si accontenta. Ma c’è una notizia , forse quella che tutti aspettano e che invece resta ancora avvolta dalla suspense. Chi l’ha pensata? Chi la costruisce? Mentre la curiosità cresce, ogni elemento di questa trasformazione sembra fatto apposta per generare scompiglio.
Defender si fa cabrio, scoppia subito lo scandalo
Ed è qui che il sipario si alza. La protagonista è una Defender 90, completamente rivista da Urban Automotive. No, non è la solita operazione su base Land Rover: stavolta, il tetto scompare davvero. Il lavoro sul soft top è stato affidato ai maestri olandesi di Heritage Customs, che si sono occupati di far sparire il classico soffitto in lamiera.

Quello che resta è una capote pieghevole, due roll bar discreti sopra i sedili dietro, libertà nuova per il vento—un tipo di piacere che finora era solo un sogno proibito per i fan del modello.
L’impatto visivo si gioca tutto sul kit widebody. Parafanghi allargati, cofano con prese d’aria, paraurti dal taglio netto e dettagli in fibra di carbonio raccontano subito che questa Defender è stata pensata per distinguersi ovunque—siano le strade glamour di Marbella che le dune dorate degli Emirati.
Spiccano gli specchietti con cover di carbonio, piccoli spoiler per incollare il muso a terra e badge personalizzati. Sotto, i cerchi neri da 23 pollici Urban WX-2 R montano pneumatici Yokohama Advan Sport, tagliando un profilo che non passa inosservato.
L’abitacolo fa un salto di qualità grazie alla pelle arancione Hermes che riveste i sedili posteriori e i Recaro anteriori con struttura in carbonio, creando un ambiente che richiama l’artigianalità della pelletteria di lusso. Anche il cruscotto e il volante seguono questa linea, per un effetto omogeneo dal primo all’ultimo dettaglio. Non per forza piacerà a tutti: la combinazione di colori e materiali è decisa, quasi sfacciata.
Ma quanto costa per portarsi a casa un giocattolo così? Nessuna risposta precisa da parte di Urban, almeno per la versione completa vista a Goodwood. Un numero però c’è: la sola trasformazione per il tetto richiama un assegno da 85.000 euro, cifra che già parla da sola su quanto sia fuori dagli schemi questa spider firmata Defender.
Una trovata che divide e fa discutere, come ogni auto che ha il coraggio di uscire dagli schemi senza chiedere permesso.