Per realizzarla ci vogliono 12mila ore. Ecco come un’Aston Martin si trasforma in una Mustang spinta da 800 cv.
Chi è in cerca di potenza e di brividi mentre è alla guida non potrà non accogliere con favore l’estro dell’ennesimo preparatore che ha deciso di prendere un modello storico per ridargli nuova linfa mantenendo caratteristiche proprie del veicolo di partenza, poi mescolate con altre tipiche di un’auto altrettanto top. In questo caso il mix è derivato dall’unione di una Aston Martin e di una Mustang per un restomod da lasciare a bocca aperta.
Presentata in corrispondenza della Monterey Car Week, una nota coupé del 1971 di cui in seguito forniremo tutti i dettagli, è dunque tornata a brillare senza perdere nulla del suo fascino originale, ma arricchendosi di quel tocco di modernità e avanguardia tipica della vettura americana. Come sempre accade per questo genere di operazioni, il passato è stato omaggiato e rispettato, gettando però un occhio verso il futuro.
La Aston Martin DBS Octavia brilla in California, l’audace restomod ha colpito nel segno
All’evento californiano tutti gli occhi sono stati per lei. La Aston Martin DBS Octavia elaborata da Ringbrothers non è certo passata inosservata pur mantenendosi sobria nella colorazione e stilosa nelle forme. L’atelier a stelle e strisce noto per le reinterpretazioni partendo dalle muscle car ha dunque puntato su un genere diverso di automobile per farlo debuttare nell’ambito delle granturismo europee alzando non poco l’asticella.
Per capire la caratura dell’impresa concretizzata, basta un solo dato: quello che riguarda le ore di lavoro necessarie per plasmare il gioiello britannico in salsa USA, ben 12mila. Ogni dettaglio è stato curato con grande attenzione e i materiali sono stati scelti tra quelli più pregiati come la fibra di carbonio. Quest’ultima è stata prediletta per due ragioni: leggerezza e fedeltà alle proporzioni definite dal progettista Williams Towns malgrado una carreggiata più ampia e linee maggiormente affilate.

Vintage è anche la tinta. Parliamo della storica Double-0 Silver che rendeva riconoscibile l’auto dell’agente 007. Il cuore pulsante è invece un Ford V8 5.0 litri sovralimentato con compressore Harrop firmato Ford Performance, in grado di scaricare sull’asfalto 805 cv e dotato di cambio manuale a sei rapporti.
Passando al telaio, questo è stato forgiato dal team Roadster Shop e arricchito di una gabbia di sicurezza; le sospensioni sono della Fox e i freni dell’italiana Brembo.