L’Europa dà il via libera al nuovo motore: manderà in pensione benzina ed elettrico, è sostenibile e conveniente dal punto di vista dei consumi.
La sostenibilità ambientale è ormai una priorità per i governi internazionali. Il tema della lotta all’inquinamento è sempre più centrale nelle agende politiche internazionali, e la mobilità e l’inustria dei motori non possono che avere un riolo fondamentale in questo.Infatti i mezzi di trasporti sono stati (e continuano ad essere) tra le principali cause d’inquinamento dell’aria.
Da anni ormai le aziende stanno investendo molto sul settore dell’elettrico, che però mostra ancora qualche limite e perplessità. Su tutti gli alti costi di produzione, che si traducono poi in maggiori prezzi al listino con conseguente calo della domanda, ma anche un’autonomia dilatata e tempistiche di ricarica ben più lunghe dei motori tradizionali.
Ecco perché in molti continuano a pensare che affidarsi totalmente all’elettrico possa essere dannoso per l’industria. Molte aziende stanno valutando anche soluzioni alternative, come per esempio l’idrogeno, tra le più interessanti. Questo carburante è super sostenibile, anche in questi caso però sono presenti dei limiti: su tutti gli alti costi di produzione e le difficoltà di stoccaggio dell’idrogeno, oltre alla presenza di stazioni di servizio pronte a rifornire questo carburante. Molti passi, però, si stanno muovendo nella giusta direzione, le aziende stanno cercando di renderla una soluzione sempre più credibile e gettonata, e in questo senso sono in arrivo novità.
JCB, via libera al motore a idrogeno
Il marchio britannico JCB ha ottenuto il via libera per poter commercializzare il suo nuovo motore a combustione interna ad idrogeno. Il lasciapassare vale per quasi tutti i paesi europei, ma al momento non ancora per l’Italia, che resta quindi fuori per il momento da questo discorso. Per realizzare questo propulsore si è reso necessario un investimento da 100 milioni di sterline e soprattutto 100 ingegneri pronti a sostenere il progetto.
L’azienda non ha nascosto una certa soddisfazione per il risultato ottenuto. “La nostra azienda negli ultimi tempi ha fatto vedere che il motore a idrogeno è una reale soluzione a zero emissioni per le attrezzature nei settori delle costruzioni e dell’agricoltura” fanno sapere. Se si dovesse riuscire a risolvere i limiti manifestati dall’idrogeno, come per esempio gli alti costi di produzione, con il perfezionamento della tecnologia e il lavoro di sviluppo, potrebbe diventare una seria alternativa in grado di rendere la vita difficile all’elettrico.