Brutte notizie per gli italiani perché dall’Europa giunge la notizia di una nuova tassa che spaventa tutti quanti.
L’Unione Europea in questi anni è stata altamente divisiva, tanto è vero che l’opinione che i vari partiti avevano di essa è stata una delle principali cause di scontro all’interno delle varie nazioni. Non ci sono dubbi sul fatto che non siamo mancate le tasse nei confronti dei cittadini degli Stati membri e si sa che questo non è di certo il modo migliore per farsi amico il popolo.
Inoltre in questo periodo si sta anche virando in modo ormai sempre più deciso verso quella che è la creazione di un mondo automobilistico sempre più elettrico. La decisione deriva dal fatto che le emissioni sono decisamente minori, anche se è sbagliato parlare di impatto zero, visto soprattutto l’elevato problema ambientale che può causare lo smaltimento delle batterie.
Tra le nazioni che hanno goduto dei maggiori benefici per aver dato il via a una produzione sempre più cospicua di auto elettriche, con moltissimi incentivi, è stata la Cina. Al proprio interno non mancano di certo le materie prime che permettono di progettare le batterie e questo ha così causato un abbattimento dei costi di questi veicoli che ha messo alle strette i colossi europei e ora ci saranno delle conseguenze.
Dazi sulle auto cinesi: ecco come cambia il mercato
Per poter fare sì che ci potesse essere un contrasto verso le auto cinesi, ormai sempre più popolari in Europa visto il loro costo molto contenuto, l’UE ha deciso di dare vita a una serie di dazi che causeranno sensibili aumenti. Si tratta di una scelta che porterà così che causerà dei costi elevatissimi verso queste auto, ma dipende sempre dalla quantità di materiale usato che deriva dalla Cina.
Anche la Tesla infatti usufruisce degli aiuti della nazione cinese, in barba agli attacchi di Donald Trump verso la Cina, con Elon Musk che è tra i suoi principali finanziatori della campagna elettorale. La casa a stelle e strisce dovrà pagare i dazi minimi, con questi che saranno del 17,8% sul valore del veicolo, ma è un disastro per tutti gli altri.
Si salvano un po’ Byd e Geely, con dazi rispettivamente del 27 e del 28,8%, ma crollerà invece il Gruppo SAIC, con i dazi che sono al 45,3%. Per coloro che sono dei costruttori collaborativi, i dazi saranno del 30,7%, mentre per i non collaborativi si andrà al 45,3% e ora le auto elettriche cinesi sono destinate a vedere aumentare sensibilmente i loro costi.